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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Nessuna risposta dal ministero: nuovo stop della marineria e con meno personale a rischio c'è la sicurezza

Da stanotte non si esce più e per quanto non si sa, si attendono quelle risposte che il ministero non ha ancora dato, il presidente dell'associazione armatori: "Oltre ai problemi noti con meno personale aumentano i rischi in mare"

Ferma ad oltranza la marineria pescarese e con lei tutte le marinerie di Abruzzo, Marche, Molise, Puglia e Marche che il 7 maggio si erano date appuntamento a Pescara per redigere un documento con chiare richieste di sostegno inviate al ministero. Quindici giorni di tempo per dare quelle risposte che, però, non sono arrivate e così da stanotte le barche resteranno nuovamente in porto. Una scelta annunciata, ma avviata in silenzio perché questa volta non si tratta di una semplice protesta o di uno sciopero, ma di una decisione presa per l'impossibilità di sostenere i troppi costi e i pochi incassi. Tra caro gasolio, l'assenza di una cassa integrazione per i marittimi, il mancato pagamento del fermo biologico 2021 che gli armatori avevano chiesto di anticipare, l'erogazione degli aiuti promessi per far fronte alla crisi determinata dalla pandemia che però prima di fine anno non arriveranno e quella del credito di imposta, lavorare è diventato “inutile” torna a ribadire il presidente dell'associazione armatori di Pescara Francesco Scordella.

“Dal ministero non è arrivata alcuna risposta – spiega – quindi per quanto resteremo fermo non lo sappiamo, vedremo cosa succederà”. Se qui a Pescara si cerca di temporeggiare anche con gli annunciati licenziamenti da altre parti, riferisce, la riduzione del personale è diventata già realtà e questo è un problema in termini di sicurezza quando si lavora in mare, sottolinea Scordella. Non che questo abbia un legame con la tragedia di Ancona che ha visto morire anche un pescatore residente a Pescara, ma certo è che pensando a quel tragico evento non è difficile capire quanti siano i rischi per chi, ogni notte, esce in mare aperto e si sente oggi abbandonato dalle istituzioni. Un pericolo che, con uomini in meno a bordo, ognuno dei quali con compiti specifici e per portare avanti l'attività e per lavorare senza correre rischi eccessivi, non fa altro che aumentare.

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