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Caro gasolio, anche la marineria pescarese alla protesta di Ancona: porto bloccato per ore

Il presidente dell'associazione armatori con una delegazione di armatori ha incontrato il prefetto: "Abbiamo chiesto un tavolo immediato con tre ministri, compresa Lamorgese perché si sappia che non stiamo minacciando nessuno, protestiamo per un diritto"

Bloccato per tutta la mattinata il porto di Ancona: a nessun tir è stato permesso di entrare fino a dopo pranzo. Le marinerie si sono date appuntamento sulla banchina per la prima azione di protesta che segue quella dello stop all'attività attuato in tutto il Paese. C'era anche la marineria di Pescara e con lei altre marinerie abruzzesi per chiedere, ancora una volta, un intervento immediato sul problema “caro gasolio”.

La protesta delle marinerie ad Ancona

Il presidente dell'associazione armatori di Pescara Francesco Scordella con una delegazione è stato ricevuto dal prefetto. “Abbiamo chiesto l'apertura immediata di un tavolo con i ministri Daniele Franco (ministro dell'economia e delle finanze), Stefano Patuanelli (ministro dell'agricoltura) e Luciana Lamorgese (ministro dell'interno), quest'ultima per questione di ordine pubblico e perché sia chiaro che noi non stiamo compiendo nessuna azione violenta e non stiamo minacciando nessuno. Tutto quello che abbiamo fatto fin qui – tiene a ribadire – è stato fatto con il dialogo e anche le proteste sono pacifiche. Protestiamo per il nostro diritto a lavorare”. Da parte sua il prefetto, riferisce, si è subito impegnato ad avanzare la richiesta perché ci possa essere un confronto che porti finalmente soluzioni concrete alle difficoltà che hanno messo in ginocchio l'intera categoria.

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