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Caro gasolio: le marinerie dell'alto e il medio Adriatico spengono i motori

Francesco Scordella, presidente dell'Associazione Armatori Pescara: "tra rincari e riduzione dello sforzo di pesca ci hanno messo in ginocchio"

Nei prossimi giorni i pescherecci delle Marinerie dell'Alto Adriatico e il Medio Adriatico spegneranno i motori. Gli armatori, proprio in queste ore, si stanno organizzando per mettere in atto una forte protesta contro il caro gasolio. Ad anticiparlo a Il Pescara è Francesco Scordella, presidente dell'Associazione Armatori Pescara.

“Il problema dei rincari dell'energia ha toccato attività, famiglie e maggiormente il settore della pesca visto che l'aumento è del 60% e il carburante per noi rappresenta il costo principale - spiega -. In un momento in cui il pesce non riesce a prendere prezzo e ha costi bassi visti i problemi che ci sono nella ristorazione e le difficoltà in cui si trovano le famiglie sia per la crisi dettata dalla pandemia che per gli aumenti delle bollette, per noi non vale più la pena uscire in mare”.

L'ennesimo problema per la categoria che si trova a fare anche i conti con il cosiddetto “sforzo di pesca” che vedrà, spiega ancora Scordella, ulteriori restrizioni nel 2022 da parte dell'Unione Europea: “ci saranno concessi circa 115 giorni di lavoro l'anno: praticamente ci mettono in ginocchio”. Per affrontare il tema domani Scordella sarà a Roma per incontrare il sottosegretario del Mipaaf. Un problema nazionale che tocca dunque anche la marineria pescarese alle prese già con i giorni di lavoro persi a causa dell'insabbiamento dei fondali d'ingresso al porto.

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