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Caro bollette, Anci e Upi al governo: per evitare tagli ai servizi essenziali vanno previsti ristori per Comuni e Province

Le due associazioni regionali denunciano l'impossibilità di far fronte ai rincari: ridurre l'illuminazione pubblica e le ore di riscaldamento non basta, servono aiuti per non finire per gravare sui cittadini

Da qui a fine anno, per coprire i costi delle bollette già lievitati e destinati a crescere, gli enti pubblici, stima l'Anci nazionale, dovranno trovare almeno un altri miliardo di euro.

E trovarlo non è affatto facile. A lanciare l'allarme sono l'Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e l'Upi (Unione delle province italiane) Abruzzo che hanno affrontato il tema dei rincari delle spese energetiche nei bilanci dei Comuni e delle Province sottolineando che quelle risorse non possono di certo essere prese da quelle ordinarie tagliando quindi servizi per scuole, opere pubbliche, assistenza sociale, attività culturali poiché, sottolineano i due enti, “per i Comuni e le Province non è prevista la possibilità di chiudere in deficit” e ci si troverebbe quindi davanti al dissesto finanziario. Una situazione drammatica, sottolineano Anci e Upi, “con previsioni di spesa che raddoppiano del 100 per cento la spesa storica. I ristori previsti finora dal governo, 800 milioni di cui 510 ancora da erogare, coprono a malapena il 30 per cento del fabbisogno aggiuntivo”.

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“I nostri sindaci e presidenti – sottolineano le due associazioni - i faranno la loro parte cercando di attuare le direttive del Piano nazionale per il risparmio energetico. Tra le proposte valutate c’è quella di ridurre l’intensità o di spegnere parte della pubblica illuminazione senza dover incorrere in problemi legati alla pubblica sicurezza, la riduzione della temperatura del riscaldamento negli uffici pubblici, escluse le scuole, ulteriori misure di efficientamento energetico degli immobili e l’uso delle lampade a led. Tutti questi interventi potranno incidere su una stima del 10-15 per cento di risparmio nell’ultimo trimestre utile ma non saranno sufficienti per coprire la mole di risorse che servono alla copertura finanziaria degli aumenti”.

“È stato stigmatizzato il comportamento di alcuni gestori dell’energia elettrica che stanno procedendo al distacco di parti di illuminazione pubblica o addirittura di edifici pubblici e municipi producendo un danno ai servizi e ai cittadini e determinando un’interruzione di pubblico servizio che i Comuni stanno segnalando alle prefetture – denunciano - La nostra richiesta è di insistere sul completo ristoro con nuovi stanziamenti per gli aumenti delle bollette e di avere tempi certi degli stessi visti gli adempimenti di bilancio, assestamento e bilancio preventivo. Chiediamo che sia prevista nei primi provvedimenti la proroga delle scadenze di bilancio in maniera da consentire di programmare senza l'assillo di adempimenti a cui non potere dare seguito. Siamo in una situazione straordinaria – concludono Anci e Upi - che non consente la tempistica ordinaria anche a causa dei tempi imposti dalla procedura istituzionale d’insediamento del nuovo governo”.

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