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Caro bollette, Le Naiadi a rischio chiusura: i costi sono insostenibili

L'allarme di Narcisi, socio della Pretuziana società gestrice dell'impianto e delle piscine di Teramo e L'Aquila: "Serve un provvedimento nazionale", per la Pescara Pallanuoto si cerca una soluzione che consenta agli atleti di allenarsi

Naiadi a rischio chiusura per il caro bollette e anche la Pescara Pallanuoto, alle prese con l'organizzazione del lavoro per la nuova stagione, potrebbe pagarne le conseguenze. A lanciare l'allarme è Domenico Narcisi, socio della Asd Pretuziana che gestisce il complesso sportivo che è, è bene ricordarlo, il più grande in Abruzzo e tra i più importanti d'Italia e d'Europa, oltre che la piscina di Teramo e da poco anche quella dell'Aquila. Tre strutture con costi ormai insostenibili, spiega all'Ansa Narcisi. “La situazione è drammatica – spiega –. Non so fino a quando riusciremo ad andare avanti. Da ottobre 2021 ad agosto scorso abbiamo avuto bollette per 850 mila euro. Anche con le rateizzazioni – sottolinea Narcisi –, così come in passato, è difficile andare avanti”. Costi che pesano soprattutto in riferimento a Le Naiadi che non solo sono le più grandi con piscine olimpioniche e di pallanuoto ed altro, ma anche dotata di impianti piuttosto datati. “Se non arriverà un provvedimento nazionale il rischio di chiusura in prospettiva è molto forte”, chiosa.

Un problema anche per la Pescara Pallanuoto per cui l'impianto è un indiscutibile riferimento. La società da parte sua fa sapere che sta cercando di organizzare al meglio il lavoro della prossima stagione in collaborazione con il gestore, ma il rincaro del 200 per cento per l'utilizzo degli spazi d'acqua pesa e molto: "evidentemente - scrive in una nota - non più sostenibile l'attività a tali condizioni”, confermando di fatto i timori di Narcisi.

Si fa di tutto per non scoraggiarsi e la Pescara Pallanuoto fa sapere che proprio grazie all'interlocuzione in corso con la Pretuziana, che si è sin da subito dimostrata disponibile e attenta sottolinea la società, si stanno cercando soluzioni che permettano “a tutte le nostre squadre di portare avanti l’attività sportiva e al gestore dell’impianto di mantenere la spesa sotto controllo. Sono varie le ipotesi al vaglio, tutte mirate a dare continuità al lavoro fin qui fatto, impreziosito dalla promozione in A2 dello scorso giugno, ed a salvaguardare le attività del settore giovanile, nonché la vita professionale dei collaboratori sportivi della Pescara Pallanuoto”. Un accordo dovrebbe arrivare nei prossimi giorni e per rassicurare atleti, famigli e tifosi sarà immediatamente comunicata la decisione presa, ma certo è che se i costi dovessero diventare davvero insostenibili tanto da determinare la chiusura dell'impianto, tutto si complicherebbe non solo per i professionisti, ma per le tante famiglie e le tante persone che usufruiscono dei suoi servizi. 

“In questo contesto – conclude la Pescara Pallanuoto - vanno poi registrate le dimissioni di Roberto Calcaterra dal ruolo di direttore generale della Pescara Pallanuoto. Nel ringraziarlo per il prezioso lavoro svolto, la società gli augura le migliori fortune professionali”.

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