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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ancora disagi per le carenze idriche a Pescara: niente acqua anche nei bagni della stazione centrale

Carenze idriche prolungate ormai si registrano anche in diverse zone del centro compresa la stazione dove sono stati chiusi i bagni pubblici

Prosegue l'emergenza idrica nel Pescarese con la città di Pescara che negli ultimi giorni è particolarmente colpita dalle riduzioni di portata ed interruzioni imposte dall'Aca a causa delle carenze nei serbatoi. Molti cittadini hanno iniziato a protestare con post e denunce sui social sottolineando come la situazione sia particolarmente difficile non solo per le alte temperature di questi giorni, ma anche per l'emergenza Covid che paradossalmente dovrebbe portare ad un uso più frequente per l'igiene delle mani e del corpo.

Anche alla stazione centrale si registrano problemi: i bagni pubblici sono stati chiusi per la mancanza d'acqua e disagi affliggono anche il bar.  Intanto l'Aca ha approvato proprio questa mattina 31 luglio il bilancio 2020 che ha fatto sapere di aver chiesto ai sindaci che fanno parte del consorzio di passare ad una nuova fase di investimenti sulla rete degli acquedotti, diventata indispensabile ed urgente visto il secondo anno consecutivo di emergenza idrica affrontato dall'azienda arrivato anche durante la pandemia da Covid:

"L’emergenza sanitaria ha bloccato il reclutamento del personale con un organico già carente di 40 unità, ma è venuto fuori il vero capitale umano dell’azienda mettendo in evidenza quanti fossero aderenti alla mission aziendale, ha rallentato i cantieri, ha imposto uno sforzo per la digitalizzazione di Aca, per lo smart working e costringendo a diversificare anche gli uffici con ulteriori investimenti.

La crisi idrica ha ridotto la produttività di Aca, ovviamente: se questa risorsa viene meno, viene meno la produzione e, dunque, anche i ricavi, ha imposto incremento di costi di manutenzione e investimenti sull’idrico. Nel 2020 l’impoverimento della sorgente per mancanza delle precipitazioni e la maggiore richiesta per l’emergenza sanitaria ha prodotto un gap di 200 lt/s, ma sono iniziati finalmente i lavori sul Tirino, intervento pensato nel 2020, per aumentare la dotazione dell’acquedotto Giardino, valutando possibili allacci emergenziali.

Nel bilancio 2020 ovviamente ci sono gli effetti della carenza della risorsa idrica: il servizio di soccorso idrico che abbiamo pensato già lo scorso anno e messo in atto, le manutenzioni preventive con il check sulle reti attraverso le ricerca di perdite con gli ultrasuoni; abbiamo acquistato l’acqua dal Ruzzo, abbiamo speso di più per l’energia elettrica".

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