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Carenza idrica, l'Acu: "Non si vede la fine del tunnel"

La denuncia del presidente dell'associazione, Luigi Di Corcia: "I cittadini pescaresi e chietini sono ormai allo stremo"

L'Acu Abruzzo, tramite il suo presidente Luigi Di Corcia, interviene per commentare la carenza d'acqua che da mesi coinvolge le città di Pescara e Chieti: "Purtroppo anche nel 2021, così come già emerso nel corso del 2020, Aca sta continuando a determinare, sin dal mese di maggio, ripetute chiusure e sospensioni idriche riguardanti praticamente tutti i comuni tra le città di Pescara e Chieti. Tale situazione, a detta di Aca, sarebbe riferibile alla carenza idrica dovuta al "cambiamento climatico" quindi alle poche precipitazioni che non consentono un maggiore afflusso di acqua dalle sorgenti verso le condutture cittadine e dall'aumento del consumo di acqua da parte della popolazione. Anche se è innegabile che da diversi anni il fenomeno del riscaldamento globale rende meno cospicue le precipitazioni stagionali e che tale problematica non può in alcun modo essere sottovalutata, è altrettanto vero che, a seguito della verifica effettuata sulle condutture cittadine abruzzesi le città di Chieti e di Pescara risultano esse tra le più problematiche in Italia circa la dispersione idrica".

Per Chieti, spiega Di Corcia, "siamo al 66% circa" di dispersione di acqua immessa in rete, mentre per Pescara la quota è intorno "al 55%": "A fronte di tali dati, che mal si coordinano proprio con le conseguenze del climate change, avremmo voluto vedere le amministrazioni locali e Aca investire fondi ed energie per la risoluzione di queste problematiche - denuncia il presidente regionale dell'Acu - mentre ci accorgiamo che, ad oggi, la soluzione messa in campo è stata quella dell'abbassamento della pressione e della sospensione dell'erogazione e dei servizi idrici, tra l'altro, in un momento in cui un bene come l'acqua è di primaria importanza anche per la lotta alla pandemia mondiale che ci affligge. Tali provvedimenti stanno esasperando i cittadini abruzzesi che non possono usufruire correttamente di un servizio che, per contro, pagano lautamente".

Per Di Corcia "l'emergenza non può diventare la normalità e Aca arriva puntualmente impreparata alla gestione sia dei periodi di massimo consumo sia di quelli successivi prorogando le chiusure e le sospensioni di fornitura ben oltre il periodo estivo. A questo punto non possiamo che prendere atto del fatto che le nostre rimostranze sono rimaste del tutto inascoltate. Nei prossimi giorni provvederemo, come associazione a tutela dei consumatori e dei cittadini, a chiedere tutti i documenti atti a verificare quanti fondi sono stati spesi, nel corso degli ultimi anni, per il ripristino delle reti idriche, dando mandato a quanto previsto in tal senso dalla Legge Regionale 53 del 2010, cercando di tutelare, in tal modo, i diritti diffusi e costituzionalmente garantiti dei cittadini abruzzesi".

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