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Camion vela di Pro Vita & Famiglia Abruzzo contro l'eutanasia: "Respingere la proposta di legge per la morte assistita"

La campagna è partita da Roma con i camion vela che hanno raggiunto le province abruzzesi

L'associazione Pro Vita & Famiglia Abruzzo, in collaborazione con Fa.vi.va, ha aderito alla campagna choc contro l'eutanasia avviata con dei camion vela che, partiti da Roma, raggiungeranno tutte le province abruzzesi e le principali città italiane, come spiega la responsabile del circolo territoriale abruzzese Carola Profeta. L'obiettivo è dire no alla proposta di legge in discussione alla Camera, specificando che occorre prendersi cura dei più fragili alleviando le loro sofferenze, non sbarazzandosi direttamente dei sofferenti come se non avessero più una dignità umana da tutelare.

I manifesti mostrano da un lato una persona visibilmente malata e sofferente accovacciata sul palmo di una mano accogliente, dall’alto invece incombe un pugno chiuso pronto a sopprimerla, "proprio come vorrebbe fare chi spinge per l’eutanasia legale", spiega la Profeta:

Uccidere chi soffre, uccidere chi è anziano, disabile, malato o abbandonato, significa perdere l’umanità. Dobbiamo invece restare umani, applicare la legge 38 sulle cure palliative sempre ignorata dal nostro Governo amante della “cultura dello scarto”, e quindi salvaguardare la vita fino al suo termine naturale, aiutando chi soffre anziché eliminarlo come un rifiuto. Perchè come dice anche Papa Francesco: "la vita è un diritto, non la morte, che va accolta e non somministrata". Per il movimento, l'Italia è un Paese civile con valori, solidarietà e umanità, e sarebbe assurdo e barbaro legalizzare il suicidio dei più fragili e indifesi diventando l'ottavo Paese al mondo che ha legalizzato il suicidio assistito.

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