Come è cambiato il settore agricoltura in Abruzzo
L'Abruzzo è la quinta regione in Italia per incidenza di donne in agricoltura
Ci sono sempre meno aziende agricole in Abruzzo: tra il 2010 e il 2020 il numero è sceso di un terzo. Molte di queste sono guidate da donne, molto più che nel resto del Paese, ma ci sono pochi giovani. Oltre il 15,3% dei terreni agricoli abruzzesi è coltivato a biologico.
Questi sono solamente alcuni dati estrapolati dall’ultima ricerca condotta da Abruzzo Openpolis, che ha fornito una fotografia dell’agricoltura in Abruzzo.
Ogni dieci anni Istat realizza un censimento per l'agricoltura e gli ultimi dati disponibili risalgono al 2020. Un periodo tuttavia indicativo per comprendere le dinamiche in Abruzzo e nel Paese.
Nel Pnrr si dichiara la volontà di investire in un settore che in Abruzzo risulta soffrire di particolari criticità.
Più di 80mila persone lavorano nel settore agricolo e agrosilvopastorale in Abruzzo. Gli occupati nel settore registrati nel 2020 erano 83.908, il 3% di quelli del paese. Di questi, il 72% compone la manodopera di tipo familiare (circa 60mila persone) con quasi 44mila lavoratori che sono anche conduttori di azienda. Un dato che non sorprende vista l'incidenza delle piccole aziende del settore presente nella regione.
I restanti 23mila occupati non rientrano invece nel nucleo familiare. La forma contrattuale più diffusa per questi lavoratori è quella di tipo saltuario (poco più di 15mila persone, pari al 65%). La forza lavoro non italiana è pari a circa 8mila lavoratori e lavoratrici, di cui circa 5mila stranieri provenienti da paesi extra-europei e i restanti 3mila comunitari.
Nella nostra regione le imprese agricole guidate da donne sono 15.545, pari al 35%, quasi quattro punti percentuali sopra la media nazionale (31,5%). Un dato che fa dell'Abruzzo la quinta regione in Italia per incidenza di donne in agricoltura.
Per quanto riguarda i giovani under 45, invece, nel 2020 erano in tutto 4.583 quelle registrate nella regione, pari al 10,3% del totale. A differenza dell'imprenditoria femminile, in questo caso siamo di fronte a un totale di imprese guidate da giovani inferiore rispetto alla media del paese (13,5%).