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Bimbo di un giorno trasferito da Pescara al Bambino Gesù di Roma: "staffetta" fra le due equipe mediche per salvargli la vita [FOTO]

Il piccolo è nato all'ospedale di Pescara e presentata un grave quadro clinico che ha imposto il trasferimento con l'Ecmo ambulanza nella Capitale

Un bimbo di appena un giorno, nato nell'ospedale di Pescara, è stato trasferito ieri pomeriggio a Roma nell'ospedale pediatrico "Bambino Gesù" di Roma. Il piccolo Federico (nome di fantasia) è arrivato nella Capitale grazie al trasporto organizzato con l'Ecmo - ambulanza, una complessa tecnica di circolazione in cui il sangue viene portato fuori dal corpo perché cuore e polmoni non sono in grado di assolvere alle loro funzioni come spiega Susanna Di Valerio, direttore dell'Uoc di terapia intensiva neonatale del nosocomio pescarese:

"Attraverso questa tecnica, si sostituiscono le funzioni di ossigenazione del sangue e di rimozione dell’anidride carbonica. L’Ecmo si utilizza quando l’apparato cardiorespiratorio è affetto da gravi problematiche, ma potenzialmente reversibili, che richiedono tempo e terapie per guarire, mantenendo cuore e polmoni a riposo permettendo così il loro recupero funzionale”. Nato da parto spontaneo, Federico presentava fin da subito una grave insufficienza respiratoria ed il quadro clinico era particolarmente grave non rispondendo nemmeno alle più avanzate tecniche di assistenza ventilatoria. A quel punto è stata allertata l'equipe medica dell'Ecmo del "Bambino Gesù", unico centro pediatrico di riferimento per il centro sud Italia, abilitato al trasporto aereo e su gomma.

L’equipe, allertata nelle prime ore del mattino di lunedì 28 marzo da Teresa Topazio e Laura Sabatini di turno in terapia intensiva neonatale, si è immediatamente resa disponibile alla presa in carico del piccolo paziente, instaurando un rapporto a distanza con i medici della terapia intensiva neonatale di di Pescara. Questa collaborazione tra medici, infermieri e tecnici dei due nosocomi è stata fondamentale per pianificare il percorso di preparazione e stabilizzazione del piccolo prima dell’arrivo dell’aquipe di Roma, composta da Gianluigi Perri e  Gianluca Brancaccio (cardiochirurghi pediatrici), Matteo Di Nardo e Giorgio Zampini (rianimatori pediatrici), tecnici ed infermieri dedicati a questo genere di emergenza. Una volta giunti a destinazione, è stata allestita la sala operativa in terapia intensiva dove sono state avviate le procedure dell'Ecmo, con una costanze comunicazione con i genitori, spiegando le informazioni cliniche e l'importanza di un intervento di questo genere, scelta coraggiosa ma necessaria.

Il piccolo ora è stabile, ma ancora in prognosi riservata. La Asl di Pescara ha commentato:

"Grande la professionalità e la dedizione di tutto il personale medico ed infermieristico della terapia intensiva neonatale di Pescara, esempio di buona sanità, in grado di gestire la criticità del piccolo paziente e di affidarlo poi nelle mani di un servizio così speciale tutto dedicato ai bambini. L’assistenza messa in atto dal team di Pescara ha garantito al piccolo una maggiore possibilità di sopravvivenza."

neonato 2-5

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