Nel 2022 distribuiti 58mila pasti dalla Caritas: con la guerra in Ucraina nuove emergenze e ancora tanta povertà
In occasione dei 10 anni della Cittadella dell'Accoglienza tracciato il bilancio complessivo e quello sociale del 2022. I problemi economici e quelli occupazionali sono i più diffusi e grave è anche l'emergenza abitativa, ma la risposta della Caritas resta efficace
In dieci anni la Cittadella dell'Accoglienza Giovanni Paolo II della Caritas ha distribuito 700mila basti e accolto quasi 2mila persone senza un posto dove dormire. Numeri importanti che si aggiungono a quelli del Bilancio sociale 2022 “Artigiani di Pace” della Caritas dell'arcidiocesi Pescara-Penne. Un bilancio dell'incertezza, come lo definisce il direttore Corrado De Dominicis, segnato dal conflitto scoppiato in Ucraina che ha in sostanza cancellato i passi fatti dopo la pandemia.
I numeri 2022 dell'assistenza Caritas nell'Area sociale ed emergenze
Nel 2022, infatti, sono stata accolte 1.200 persone, sono stati distribuiti 58mila pasti e 180 sono state quelle che hanno fatto uso del dormitorio con 370 famiglie sostenute dagli empori della solidarietà. Andando a guardare i bisogni e sottolineando che ogni accolto ne aveva in media 3,2 si vede come proprio la povertà e i problemi economici siano quelli che più si riscontrano nella provincia Pescara. Un problema che riguarda il 66,3 per cento di coloro che si sono rivolti alla Caritas. Poco a sorpresa seguono i problemi legati all'occupazione che interessano il 55,2 per cento. Seguono i problemi familiari in capo al 54,1 per cento di chi ha fatto richiesta di aiuto, le problematiche abitative che riguardano il 40,6 per cento di loro e, infine, i problemi di salute in capo al 20,4 per cento delle persone che hanno ricevuto assistenza. A questi numeri si aggiungono le 531 persone prese in carico con i Punti di ascolto itineranti nelle periferie e organizzati in collaborazione con l'amministrazione comunale.
Un'assistenza che funziona anche grazie ai tantissimi volontari Caritas. Si è infatti riusciti ad intervenire sul 97,1 per cento delle richieste.
Restando ai numeri dell'Area sociale ed emergenze del bilancio 2022 della Caritas come detto i pasti distribuiti nelle mense di Pescara e Montesilvano sono stati 58mila 221. Le persone senza fissa dimora che hanno fatto accesso ai servizi doccia, lavanderia e barberia sono state 3.066 nel 2022. Delle 180 persone accolte nel dormitorio della Cittadella dell'Accoglienza 142 erano uomini e 38 donne. Altre 74 le persone prese in carico per l'inclusione sociale grazie al progetto Po-Fead per l'accompagnamento nei percorsi di co-housing.
Alle 370 famiglie accolte dagli Empori della solidarietà se ne aggiungono altre 188 accolte nel centro di distribuzione Fead per un totale di 1.761 pacchi alimentari distribuiti. Gli intreventi economici del Pis (Pronto intervento sociale) messi in campo con i Comuni sono stati 1.296 e hanno riguardato soprattutto il pagamento di bollette e canoni d'affitto.
Venti le facilitazioni per l'accesso ai servizi sanitari con la povertà abitativa che grazie al progetto Ades ha permesso di inserire 8 persone in case di accoglienza e alberghi sociali; 2 persone in progetti di co-housing; dare sostegno ad ua persona per l'affitto autonoma di una stanza e avviare il monitoraggio su 100 persone intervistate.
Gli interventi 2022 della Caritas nell'Area inclusione sociale
Per quanto concerne l'Area inclusione sociale ovvero quella che si occupa di orientamento e inserimento socio-lavorativo sono stati 14 i bambini tra i 6 e i 10 anni accolti nel 2022 nel centro diurno El Pelé su segnalazione dei servizi sociali; 22 quelli in affiancamento in classe presi in carico del progetto Ribes. Per i minori sono stati attivati 50 laboratori di creative learning che ne hanno coinvolti 36; per 4 è stato attivato il supporto extra scolastico e per 10 l'affiancamento familiare. Sono stati 70 i bambini e i ragazzi coinvolti nelle attività del centro specialistico multidisciplinare IoAPPrendo con 106 interventi totali tra doposcuola specialistico, potenziamento cognitivo, laboratori e valutazioni neuropsicologiche.
Sempre per i minori 50 sono stati i bambini e i ragazzi tra i 6 e i 18 anni supportati con il progetto Apprendiamo nell'ambito dei Bisogni educativi speciali (Bes).
Nella casa famiglia Il Samaritano sono state accolte 14 persone (11 uomini e 3 donne) provenienti da quattro distretti sanitari diversi (Pescara, Roma, Ascoli Piceno e Salerno).
Per quanto concerne l'immigrazione nel centro Sai LapDream riservato agli uomini ne sono stati accolti 37 tra i 18 e i 25 anni per la gran parte pakistane. Dodici invece le donne accolte nel centro loro dedicati insieme a 8 minori. Parliamo di donne tra i 26 e i 40 anni e bambini tra 0 e 12 anni provenienti soprattutto da Nigeria e Somalia. Nel Cas del centro Emmaus sono invece arrivati 138 uomini tra i 18 e i 35 anni soprattutto di origine pakistana, bangladese ed egizia con 89 di questi richiedendo di protezione internazionale.
Per quanto riguarda lo sfruttamento sessuale sono state 33 donne, 7 uomini e 4 transessuali quelli accolti dallo sportello anti-tratta del progetto Asimettrie 4. Si tratta di donne tra i 18 e i 39 anni soprattutto nigeriane. Attualmente, tra l'altro, sono 58 quelle conosciute dall'Unità di strada della Caritas e 35 gli accompagnamenti effettuati soprattutto nei presidi sanitari.
Sfruttamento è anche caporalato e in questo caso sono stati 110 gli uomini accolti dal presidio mobile del progetto Sipla Sud. Si tratta di persone tra i 35 e i 54 anni arrivati soprattutto da Pakistan e Nigeria.
Per quanto riguarda la mediazione linguistica culturale sono stati 28 i bambini (18 maschi e 20 femmine) presi in carico nelle scuole di Montesilvano. Uno invece, un eritreo di 37 anni, accolto con il progetto Unicore 3.0 per l'ottenimento della laurea magistrale in Economics and behavioral sciences.
Infine l'emergenza Ucraina che ha visto l'accoglienza di 93 nuclei familiari: 175 donne, 90 minori e 78 uomini. Diciannove le persone in inserimento lavorativo, 12 i minori iscritti a scuola e 39 gli accompagnamenti sanitari effettuati.
Il bilancio sociale 2022 dell Caritas nelle parole dell'arcivescovo Valentinetti e il direttore De Dominicis
“Eravamo pronti a riappropriarci della quotidianità eppure abbiamo dovuto fare i conti con nuove emergenze che hanno segnato le nostre comunità – spiega De Dominicis commentando il bilancio -. Eravamo pronti, ma questa congiunzione avversativ e il ma ci ricorda che stiamo rischiando
di perdere gli insegnamenti che il tempo della pandemia ci ha consegnato: crescere come comunità in grado di cambiare stili di vita, mettere al centro gli ultimi per condividere e generare fraternità oppure rimanere sempre più distanti l’uno dall’altro e aumentare il divario, le ingiustizie”.
“Si continua a scegliere di mettere i poveri gli uni contro gli altri, provocando conflitti fratricidi – ammonisce -; si sceglie di mettere al primo posto il tornaconto elettorale davanti ai piani di investimento per il futuro; si propongono politiche più attente a risparmiare risorse che a investire nella cura delle persone. Questo bilancio è il segno tangibile di quanto la Fondazione Caritas riesce a mettere in campo, non senza difficoltà, per i più fragili del territorio grazie all’impegno dei suoi operatori, degli oltre 300 volontari, di tutte le Caritas parrocchiali e di tutti i donatori che contribuiscono, in questo modo, a costruire il bene comune”.
A sottolineare quanto la guerra russo-ucraina stia facendo sentire il suo peso definendola la “coda” della pandemia, è anche l'arcivescovo della diocesi Pescara-Penne Tommaso Valentinetti che coglie l'occasione per lanciare un messaggio di pace. Pace che si può raggiungere, afferma, con “un cammino e un impegno costanti nel voler ricomporre quelle fratture che ci pongono, l’uno contro l’altro. Non possiamo più pensare al centro in opposizione alle periferie, allo straniero in opposizione all’italiano, al nord in opposizione al sud. Solo insieme, condividendo, arricchendo vicendevolmente la vita gli uni degli altri con le nostre diversità potremo costruire un mondo più giusto, un’umanità più fraterna”. “Come cristiani siamo un po’ rannicchiati su noi stessi, molte volte rinchiusi nelle nostre piccole cose, nelle nostre piccole vicende personali o familiari e non riusciamo ad aprire il cuore all’amore universale che, invece, lo Spirito Santo può rigenerare nel cuore di tutta l’umanità. E quanto ne ha bisogno l’umanità di essere rigenerata dalla forza dello Spirito Santo. Siamo chiamati ad essere più coraggiosi nell’essere artigiani di pace nella quotidianità, perché la pace comincia da noi, dall’impegno di ciascuno”, conclude.
I dieci anni della Cittadella dell'Accoglienza Giovanni Paolo II
In occasione dei dieci anni della Cittadella dell'Accoglienza Giovanni Paolo II saranno tante le iniziative promosse e tutte consultabili sul sito internet della Caritas Pescara-Penne. Come ricorda l'arcivescovo Tommaso Valentinetti era il 20 giugno 2013 quando l'attività è iniziata. “La Cittadella è da quel giorno un vero e proprio crocevia della solidarietà, un luogo in cui l’amore non vive di parole, ma di relazioni, di incontri, di sguardi attenti ai volti segnati dalle ferite, dalle sofferenze, ma anche ricchi di speranza e fiducia. È un’opera concreta che va ben oltre l’assistenzialismo, e si articola in azioni di ascolto e sviluppo umano integrale grazie ai professionisti che vi lavorano, ai progetti attivi e non per ultimo ai circa 500 volontari, che qui offrono il loro servizio”, sottolinea.
“L’opera di carità e sostegno della Chiesa locale per chi è in difficoltà, attraverso la Caritas – prosegue – non è confinata però alla sola Cittadella dell’Accoglienza: esistono servizi, progetti e interventi che quotidianamente sono attivi sul territorio, e il Bilancio Sociale ne restituisce dati, numeri e testimonianze concrete”.