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Mercoledì, 27 Settembre 2023
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L'Odissea di un passeggero per fare il biglietto del bus in aeroporto tra disservizi e disinformazione: "Sembrano gli anni '80"

Prendere un autobus di linea o l'Airlink sarebbe diventato davvero difficile per l'uomo atterrato dal Lussemburgo che a IlPescara racconta la sua esperienza "salvando" solo la gentilezza dell'autista

Una vera e propria Odissea durata sì una manciata, ma che gli sarebbe potuta costare il trasporto fino in stazione e che comunque paleserebbe una grande difficoltà nell'accedere ai servizi di trasporto pubblico una volta atterrati a Pescara. 

Mentre la politica si scontra sui problemi dell'aeroporto d'Abruzzo tra voli persi, rischi di perderne altri e di vedere un calo di passeggeri a fronte di un periodo sotto questo punto di vista molto positivo, tra accuse per la mancanza di governance e difese che proprio su quei numeri fanno leva, c'è chi sui voli che partono e atterrano dallo scalo, viaggia. Persone che una volta arrivate hanno bisogno di spostarsi per raggiungere comuni vicini o la stazione ferroviaria. L'autobus per raggiungere quest'ultima c'è ed è l'Airlink, così come ci sono le fermate per gli autobus di linea con la biglietteria presente all'interno della scalo.

Quello che però sembra non esserci è l'informazione e anche la digitalizzazione dato che sembrerebbe complicato capire dove e come fare un biglietto e soprattutto pagarlo con la carta, a meno di una certa insistenza e solo al front office, non sul mezzo. Questo il quadro in cui si inserisce la denuncia fatta al nostro giornale da un passeggero arrivato all'aeroporto di Pescara dal Lussemburgo Paese dove, premette “i trasporti pubblici sono interamente gratuiti”.

Una volta arrivato “ho cercato di capire quali erano i mezzi e gli orari di ognuno per raggiungere la stazione”, ma non riuscendoci ha deciso di prendere l'Airlink ed è qui che sarebbero iniziati i problemi. 

“Mi sono quindi recato alla biglietteria per comprare il ticket, ma mi è stato detto da chi c'era al front office che loro vendono solo i biglietti Tua suggerendomi di acquistarlo al distributore delle ferrovie che non ho trovato”. Quindi la richiesta a un altro addetto che gli avrebbe invece comunicato che per quell'autobus il biglietto poteva farlo a bordo.

“Salgo a bordo e l'autista, con la divisa Tua, mi dice che devo fare il biglietto alla macchinetta presente che però accetta solo monete e non dà resto. E io monete non ne avevo”. Lui la persona più “gentile” come poi dirà, di tutta la vicenda. L'autista gli avrebbe quindi detto che quel biglietto poteva farlo proprio allo sportello dove gli era stato invece detto che non potevano farlo perché non Tua, ma l'Airlink è proprio un servizio della società di cui si può usufruire con il biglietto urbano, ergo l'informazione datagli era sbagliata.

A quel punto sarebbe stato lui a dire all'addetta che poteva dargli un normale biglietto per prendere il mezzo. Il tutto tra una corsa e l'altra e mentre l'autobus rischiava di partire. Poteva finire qui, ma anche in questo caso non poteva avere il resto indietro rispetto alla banconota che l'uomo aveva con sé. Avrebbe quindi chiesto di pagare con la carta “che uso ovunque all'esterno per qualsiasi somma da circa dieci anni”, ma perché la sua richiesta fosse soddisfatta avrebbe dovuto abbattere un bel po' di resistenza.

Alla fine tutto è finito bene, a parte l'ovvio nervosismo e probabilmente una bella sudata tra una biglietteria e l'altra viste le alte temperature di fine estate. Una disavventura che l'utente si sarebbe volentieri risparmiato e che sarebbe stata il frutto di scarsa capacità informativa di chi le informazioni deve darle e di difficoltà di pagamento che a oggi non dovrebbero esistere. Certo, si potrebbe obiettare, navigando sul web forse ne sarebbe venuto più facilmente a capo dato che sul sito della Tua le informazioni su dove e come fare un biglietto ci sono così come a disposizione c'è un numero verde, ma è pur vero che quando si va di fretta e soprattutto ci si trova dentro un'infrastruttura come un aeroporto ci si aspetta di trovare anche lì tutte le informazioni del caso e anche velocemente.

“Onestamente con tutta la comprensione e immaginazione, non riesco a capire come si possano gestire dei servizi pubblici in questo modo. Mi sembrava di essere tornato negli anni '80”, conclude l'uomo che da parte sua “salva” soltanto “la gentilezza genuina della gente d'Abruzzo, nella fattispecie, quella dell'autista. Per il resto c'è ancora moltissimo da fare, soprattutto se vogliamo sviluppare il turismo, come i politici locali raccontano appunto dagli anni ottanta”, conclude dimostrando di non voler polemizzare, ma suggerire più attenzione verso gli utenti perché se i voli vanno salvati, anche i passeggeri vanno curati e per lo questo si traduce nella rapidità d'accesso alle informazioni di tutti i servizi disponibili.

Dall'aeroporto nel frattempo arriva una specifica almeno per quanto concerne la consultazione degli orari degli autobus Tua: per vederli è sufficiente consultare la palina della fermata antistante lo scalo dove sono riportati e in caso di necessità, ricorda, è possibile comunque chiamare i numeri a disposizione di aeroporto, Tua o Trenitalia per avere tutte le specifiche necessarie.

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