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Intervista a Beatrice Faccioli, Miss Italia 1957 eletta a Pescara [FOTO-VIDEO]

"Miss Italia" sta per compiere 80 anni. Il concorso di bellezza femminile, nato come semplice selezione fotografica nel 1939 con il titolo di "Miss Sorriso", appartiene alla storia e alle tradizioni del nostro Paese

"Miss Italia" sta per compiere 80 anni.
Il concorso di bellezza femminile, nato come semplice selezione fotografica nel 1939 con il titolo di "Miss Sorriso", appartiene alla storia e alle tradizioni del nostro Paese.

Tantissime ragazze che hanno partecipato alle varie selezioni sono diventate attrici di successo, modelle o più semplicemente personaggi noti del mondo dello spettacolo.

Nell'albo d'oro della manifestazione figura anche la veronese Beatrice Faccioli, vincitrice nell'unica finale nazionale che si è tenuta a Pescara nel 1957. In quel periodo, l'organizzazione era affidata a Dino Villani che due anni più tardi cedette il testimone allo storico patron Enzo Mirigliani, papà di Patrizia, l'attuale titolare del marchio ufficiale.
L'edizione numero 18 si svolse dal 31 agosto al 3 settembre con una rassegna di sfilate in passerella al parco Florida, in piazza Salotto e soprattutto al Kursaal, un edificio stile liberty che nel corso degli anni a venire lasciò il posto alla distilleria Aurum. Tutte le concorrenti presero parte a una carovana in auto a bordo delle neonate Fiat 500, in fila indiana sul lungomare cittadino, salutate da ali di folla e da un centinaio di fotografi.

Il corteo delle miss arrivò fino a Caramanico Terme dove la prima sera si tenne una grande festa organizzata dalla Snia Viscosa, azienda tessile specializzata nella produzione di fibre artificiali. Era l'anno dei primi capi impermeabili in lilion, ma anche degli elettrodomestici e di tanti altri beni di largo consumo in un periodo che segnò il boom economico del dopoguerra. A presentare quella finale di Miss Italia a Pescara venne chiamato Corrado Mantoni, un emergente speaker radiofonico destinato poi ad una grande carriera come presentatore televisivo. Il regolamento del concorso prevedeva una prima presentazione delle concorrenti in abiti tipici regionali. Le successive prove di selezione avvennero in castigati costumi da bagno e lunghi vestiti da cerimonia. Niente trucco, solo qualche ritocco all'acconciatura e l'obbligo di sorridere sempre al cospetto della giuria. Al termine di accese discussioni, si giunse all'elezione della Miss Italia 1957.

La bionda diciannovenne riuscì a spuntarla sulla milanese Milena Zini, premiata con la fascia di Miss Cinema. Beatrice fu anche la prima reginetta di bellezza a essere incoronata con un ornamento in ferro battuto avente come simbolo un giglio dorato. Alla vincitrice andò anche un buono di un milione di lire da utilizzare in parte per l'acquisto di mobili realizzati da una nota ditta di Cantù.

«Con il resto dei soldi comprai una pelliccia di castoro», rivela oggi la signora Faccioli, 80 anni ben portati, che dalla sua residenza romana ci racconta quella fantastica esperienza vissuta a Pescara, «ricordo che mi accompagnò papà, unico uomo in mezzo a tante mamme apprensive. Il mio accesso alla finale nazionale fu grazie al titolo conquistato in Versilia, con la fascia abbinata al quotidiano "Il Giorno". Quell'affermazione a Miss Italia mi aprì le porte nel settore della moda. Tra le proposte più interessanti ci fu uno stage in America, ma rifiutai perché avevo paura dell'aereo. Facemmo anche una sfilata nel salone di un grand hotel del centro che stava per chiudere i battenti. I primi giorni non furono entusiasmanti per me. Venivo dalle preselezioni di Viareggio al termine delle quali una mia amica, Marcella Mascetti, morì a diciasette anni in un incidente stradale proprio nel viaggio verso Pescara. Una tragedia che ancora oggi mi sconvolge».

Le luci della ribalta si spensero presto. La vita di Beatrice Faccioli prese altre direzioni. Tornò ben presto a studiare pianoforte, accantonando velleità da indossatrice o da soubrette e rinunciando anche ad un importante ruolo per una prestigiosa rivista di fotoromanzi. Sia le due figlie che le nipotine non hanno voluto intraprendere lo stesso percorso da miss.

«Le ragazze di oggi sono molto più belle delle pin up degli anni '50. Quelle della mia generazione erano poco curate dal punto di vista estetico, ma dotate di una bellezza particolare. La mia nipotina più piccola custodisce gelosamente la fascia e la corona ed è orgogliosa della nonna. Tornerei volentieri a Pescara, se non fosse per mio marito alle prese con una lunga malattia invalidante».

Beatrice Faccioli, Miss Italia 1957 eletta a Pescara

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