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Barriere architettoniche lungo la strada parco, Carrozzine determinate chiede incontro al presidente di Tua

Il presidente dell'associazione, Claudio Ferrante, chiede un incontro per spiegare quali siano gli impedimenti che non consentono a tutti di fruire della strada parco

Le banchine di fermata costruite con denaro pubblico che saranno spaccate per essere abbassate non sono le uniche barriere architettoniche presenti lungo la strada parco tra Pescara e Montesilvano.
A segnalarlo è Claudio Ferrante, presidente dell'associazione Carrozzine Determinate, che chiede un incontro al presidente della Tua, Gianfranco Giuliante.

Lo scopo è quello di fargli presente quali siano gli altri impedimenti che non consentono la mobilità a chi è costretto su una sedia a rotelle. 

«Ascoltando i toni trionfalistici della politica», dice Ferrante, «sembrerebbe che l’associazione Carrozzine determinate avesse definitamente vinto la sua battaglia per l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche della strada parco! Sembra di capire che, secondo quanto dichiarato pubblicamente da Giuliante, dal presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, e dal consigliere di amministrazione Tua, Cerolini, il Ministero abbia approvato anche una specifica variante che indichi dettagliatamente l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche esistenti lungo la strada parco! Banchine di fermata costruite con denaro pubblico, saranno spaccate per essere abbassate. Ma non sono solo queste le barriere architettoniche da abbattere che garantiscano una piena accessibilità».

Questo quanto si chiede poi Ferrante: «Come verranno abbattute le rampe che hanno pendenze superiori alla norma? Come verranno allargati i chilometri di marciapiedi inferiori a 1,50 metri? E come saranno abbattute tutte le pendenze eccessive esistenti sulle strade laterali di accesso e di uscita alla strada parco? E i percorsi per le persone cieche? Vogliamo sapere, anzi abbiamo il diritto di conoscere nel dettaglio ciò che ha autorizzato il Ministero perché i singoli interventi a macchia di leopardo, senza una visione d’insieme e senza un vero progetto di variante, non risolveranno in alcun modo il problema dell’accessibilità del tracciato. Vogliamo augurarci che un Ministero che si definisce “della mobilità sostenibile” abbia preso tutti i provvedimenti utili e necessari a garantire ai bambini, agli anziani, ai genitori con passeggino, ai non vedenti e alle persone in carrozzina, di poter utilizzare e usufruire del mezzo pubblico con sicurezza e totale accessibilità».

Questa la conclusione di Ferrante: «Ora le istituzioni locali ragionali e nazionali ci diano risposte chiare e precise perché per ben 10 anni siamo stati presi in giro, ma quel che è più grave è che sono state violate tutte le norme nazionali, europee e internazionali, articolo 3 della Costituzione Italiana, la legge 2009/18 Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, Dm 236/89, Dpr 503/96, legge 104/92,- legge 41/86, Dm 5/11/2001. Disattesa la sentenza del Tar del 2013, così come è rimasta lettera morta la prescrizione del Comitato Via della Regione Abruzzo numero 2275 dell’11 settembre 2013. Non ultima la lettera della Regione Abruzzo del 21 settembre 2017 a firma del governatore che indicava l’abbattimento delle barriere sulla strada parco. Basta con i proclami! Chiediamo al Presidente della Tua, Giuliante, di convocarci, così ci spiegherà come, dove, quando e con quale e quanto denaro pubblico questa strada terminerà di essere fuori legge. Se la filovia Montesilvano-Pescara diventerà realtà (avendo tutte le autorizzazioni necessarie), dovrà avere un collaudo tecnico che preveda, non magie, ma il totale abbattimento di tutte le barriere architettoniche».

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