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Bambini autistici, le terapie si continuano a fare in Molise: la denuncia dell'associazione Asperger Abruzzo

La presidente Benedetti torna a denunciare il disagio vissuto dai piccoli e le loro famiglie che restano in attesa di risposte da Asl e Regione

I genitori erano venuti a protestare anche sotto l'assessorato regionale alla sanità di Pescara. Era il 2 aprile e alcune risposte di lì a poco sembravano essere arrivate. Così però non è stato.

L'auspicata attivazione delle terapie che oggi devono fare in Molise sul territorio regionale non si è concretizzata e a tornare a denunciarlo, come riporta ChietiToday, è Benedetti Marie Helen, presidente dell'associazione Asperger Abruzzo. “Continuano ad esserci disordini riguardo i setting per l'autismo nonostante la delibera regionale 360 del 2019 imponga per l'Autismo tre setting ben specifici: Ambulatoriale dedicato per l'autismo (Ada), semiresidenziale e residenziale. Era stato chiarito a giugno 2022, tutti i bambini con diagnosi di autismo che andavano in terapia verso il Molise dovevano essere trasferiti nei centri terapeutici convenzionati abruzzesi perché in Molise non vengono rispettate le linee guida e i bambini non ricevono le cure necessarie alla loro condizione”. “A giugno 2022 – ricorda - mi era stato comunicato il trasferimento di tutti i bambini, ma ad oggi sono stata contattata dalla mamma di una bimba autistica, che non è stata trasferita e che va ancora in terapia in Molise con setting ex art.26. La bambina soffre di un forte mal d'auto che la destabilizza fortemente a causa dei viaggi e non fa la terapia adeguata secondo le linee guida per l'autismo”, spiega Benedetti. “Per questa bambina Asperger Abruzzo che si è occupata dei trasferimenti di tutti gli autistici abruzzesi che vanno nel molisano chiede l'immediato e urgente trasferimento e si è attivata per la diffida con la preghiera di non dover ricorrere ai tribunali”, incalza.

Un problema tra i tanti problemi, prosegue la presidente. Tra quelli non affrontati dalla Regione e in questo caso dalla Asl Chieti riguarda i pazienti in osservazione per i quali, vista l'età, è difficile fare una diagnosi definitiva di autismo: anche loro le terapie le vanno a fare fuori regione senza che vi sia nessun controllo da parte dell'ente territoriale e delle aziende sanitarie con le stesse che si svolgono spesso in orari scolastici, con le ovvie conseguenze. Per loro, denuncia ancora Benedetti, non ci sarebbe poi alcun controllo dalle istituzioni regionali “che riconfermano all'infinito anche terapie non utili o contrarie alle necessità del paziente con relativo dispendio inutile di fondi pubblici e a danno di chi è ancora nelle liste d'attesa per le terapie oltre che dello stesso paziente”. E' il caso di un'altra bambina, richiede, per la quale secondo la diagnosi avuta, sarebbe previsto “un percorso riabilitativo globale, e invece la bimba fa logopedia e psicomotricità (unica terapia che spesso viene erogata per i bambini, nemmeno fosse la medicina universale unica ad ogni male), negli orari scolastici, senza parent training ai genitori, il centro non ha mai voluto fare alcun confronto con la scuola, con la logopedista privata della bimba e con lo psicologo della ASL preposto per il sostegno scolastico”. La terapia la fa anche lei in Molise da ben tre anni.

“Si rabbrividisce buttando un occhio sulle infinite liste d'attesa che si sono riformate grazie a questo enorme dispendio di soldi. Anche per questa bimba Asperger Abruzzo ha inviato una diffida, perché nonostante non sia autistica, la bimba ha urgenza e necessità di essere trasferita e di beneficiare delle terapie che la Asl paga. Ci auguriamo di non dover tornare a batterci nei tribunali per adeguare le terapie di due piccole pazienti per cui la Asl sta già pagando”.

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