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Autovelox "killer" di Bussi: accolti numerosi ricorsi presentati dagli automobilisti multati

Lo ha reso noto l'avvocato Carlotta Ludovici che ha accolto i ricorsi presentati per le multe comminate dal rilevatore di velocità nei mesi scorsi

Accolti dai giudici di pace di Pescara numerosi ricorsi relativi alle multe comminate dall'autovelox installato dal Comune a Bussi, e che aveva portato ad oltre 45 mila sanzioni in pochi mesi. Lo ha fatto sapere l'avvocato Carlotta Ludovici, che si è occupata di presentare i ricorsi di diversi automobilisti. In particolare, alcuni giudici si sono espressi sulla questione della regolarità della taratura del dispositivo, che di fatto non è stata comprovata dal Comune.

Altri giudici invece si sono soffermati sulla mancata omologazione dell'autovelox, stabilendo che le due procedure (taratura ed omologazione) sono di fatto separate e dunque uno strumento non omologato non è attendibile per la rilevazione della velocità e dunque di fatto le sanzioni non sono valide. L'avvocato ha commentato:

E' davvero una grande soddisfazione constatare che la Giustizia sta trionfando per un caso sociale che ha coinvolto migliaia di automobilisti increduli dell'accaduto, operatori del diritto, ma anche forze politiche dei diversi schieramenti e soprattutto lo stesso prefetto di Pescara, che a suo tempo aveva autorizzato l'istallazione del velox, il quale in più di un'occasione è intervenuto per verificare la regolarità e la legittimità della condotta del Comune di Bussi, richiedendo, altresì, a quest'ultimo di fornire il decreto di omologazione del velox, che purtuttavia, alla luce della documentazione agli atti, non esiste affatto, anche se invero sui
verbali è riportata stranamente la dicitura "omologazione

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