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Attualità Ponte Risorgimento

Sosta selvaggia delle auto sulla ciclabile di ponte Risorgimento, la denuncia di Odoardi (Fiab) che avanza la sua proposta [FOTO]

Quello che sembra normale, sottolinea il coordinatore interregionale Abruzzo Molise della Federazione ambiente e biciclette, non lo è, sue per lui lo soluzioni: togliere tutte le segnalazioni o spostare in avanti la banchina del bus e mettere dei dissuasori

Il tratto di ciclabile che porta da corso Vittorio Emanuele al ponte Risorgimento usato come parcheggio nonostante la visibile corsia preferenziale e la presenza della fermata dell'autobus usata anch'essa come possibile stallo.

A denunciarlo con tanto di foto è il coordinatore interregionale della Fiab Abruzzo Molise Giancarlo Odoardi. “Una delle ciclovie più gettonate di Pescara, soprattutto fra le corsie ciclabili, quelle con linea gialla per capirsi, si trova sul lato monte del ponte Risorgimento, circa cento metri, a partire dal cinema Massimo fino alla sommità, e intercetta anche una fermata del bu – scrive -.

Ecco quindi immortalata, giorni fa e con una serie di scatti, una situazione ordinaria, ricorrente, si potrebbe dire 'normale': auto lasciate in sosta sulla pista ciclabile, caso mai con le quattro frecce accese a segnalare l’emergenza, e tutto il resto che gira intorno a loro, dove c’è spazio”.

Una situazione che costringe chi si muove in bicicletta, pur avendo un proprio percorso da seguire, a dover invadere la carreggiata delle auto a loro rischio e pericolo con anche l'autobus, incalza Odoardi, “costretto a stare lontano dalla banchina, anche un paio di metri, non potendo compiere la manovra di avvicinamento, costringendo i clienti alla rincorsa o a salti per superare lo scalino di discesa o salita”. Nella serie di foto scattate si vede come sono diversi i ciclisti che, per un'auto in sosta sono costretti a passare sulla strada, così come chi deve utilizzare i mezzi pubblici costretto a sua volta a scendere sulla carreggiata per poter salire.

Il reportage fotografico di Odoardi (Fiab) sulle auto in sosta nel tratto di ciclabile di ponte Risorgimento

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Ciò che stupisce è che “tutto sembra normale”, ribadisce. “Tutti passano un po’ più in là, dove c’è spazio, perché la strada è ampia e nessuno, così sembra, che si chieda se quella attribuzione di funzioni, la corsia ciclabile e l’area di accoglienza del bus nell’intorno della fermata, entrambe certificate da apposita segnaletica, sia oggetto di interpretazione o categorica affermazione. Spesso, troppo spesso, sembra prevalga la prima ipotesi”, chiosa il coordinatore Fiab. Una situazione tanto normale che “verrebbe da chiedersi – prosegue - se non fosse il caso di rimuovere aree e linee, e lasciare alla domanda, alle esigenze di mobilità, il compito di definire le funzioni, a questo punto variabili a seconda dell’utente. Ma a questo punto anche il semaforo rosso, il senso unico, le strisce pedonali, il marciapiede verrebbero meno”.

“Diversamente bisogna convincersi che la strada va diversamente 'sagomata' e ritagliata, se necessario, sulle funzioni da attribuire, in modo da far capire a chi si sposta con il mezzo con più esigenze, di spazio soprattutto, che non può soddisfare ovunque e in ogni momento il bisogno di sosta. Subito la banchina avanzata per il bus, quindi – conclude - e dissuasori di invasione delle corsie ciclabili, che potrebbero anche essere più ampie delle attuali, per accogliere in modo decisamente dignitoso gli utenti deboli della strada”

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