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Autismo, la disperazione di una madre: "Mi avevano promesso aiuto, ma ho avuto solo silenzio"

La donna è arrivata da Vasto per protestare sotto la sede dell'assessorato regionale: "La Asl aveva detto che si sarebbe fatta carico delle terapie, ma non è stato così e oggi temo per la sua vita"

Una mamma coraggiosa che di momenti di disperazione ne ha vissuti e ne vive tanti. E' una di quelle che stamattina protestava sotto la sede dell'assessorato regionale alla sanità ed è arrivata da Vasto: suo figlio ha 9 anni e nonostante la denuncia pubblica fatta a settembre sulla stampa ad oggi, racconta, le terapie promesse per aiutarlo non sono state attivate. Sono passati oltre sei mesi da quando il piccolo è stato ricoverato per un tso (trattamento sanitario obbligatorio) a Chieti. "E' stato respinto da diversi ospedali - ricorda la donna - fino a quando Chieti non lo ha accolto. La Asl si assunse pubblicamente l'impegno ad aiutarmi, ma così non è stato. Da settembre non è cambiato nulla e sto pagando le terapie”. Il suo lavoro  è saltuario: fa l'insegnante. Per diverso tempo non ha lavorato e ora riesce a fare qualche supplenza, ma in famiglia è l'unica a portare a casa qualcosa perché il marito, ci racconta, è disoccupato. “Le terapie mi costano 40 euro. Durano 45 minuti e posso permettermi di farle una volta a settimana, anche se dovrebbero essere due i giorni”. Una spesa di 160 euro che sulla famiglia pesa. “Mi avevano promesso aiuto – ribadisce -, ho anche scritto ai vertici dell'Azienda ma nessuno ha risposto. Ora ho fatto ricorso. A mio figlio servono terapie urgenti comportamentali o ci scappa il morto e qualcuno dovrà prendersene la responsabilità”. Il bambino spesso scappa di casa sfuggendo al controllo dei genitori nonostante si cerchi di tenere tutto chiuso a chiave. “Più di una volta ci hanno aiutato i carabinieri a ritrovarlo. Si perde: potrebbe finire sotto una macchina o cadere da qualche parte, ogni volta la preoccupazione è tantissima”. Di momenti di disperazione, ribadisce, ne ha avuti tantissimi soprattutto quando era senza lavoro e fare le terapie era ancora più difficile visti i costi. La sua speranza è che finalmente sia ascoltata e che il ricorso fatto possa cadere nel vuoto. Ad oggi, però, la sua vita è difficilissima come quella di tante famiglie che hanno bambini affetti dal disturbo dello spettro autistico.

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