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L'Aterno Manthonè di Pescara è la prima scuola d'Italia che ha dialogato in presenza con il presidente della Corte Costituzionale

Gli studenti dell'istituto superiore pescarese hanno avuto la possibilità di dialogare di persona con il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio

Gli studenti dell'istituto Aterno Manthonè di Pescara sono stati i primi in Italia a poter dialogare direttamente in presenza con il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio. Da anni numerose scolaresche visitano il palazzo della consulta ma nessuno aveva mai potuto incontrare direttamente il presidente. Il progetto si colloca nell'ambito dell'iniziativa dell'istituto sull'educazione alla legalità, coinvolgendo gli studenti anche in una visita al Senato.

Martedì scorso tredici studenti delle quinte classi della scuola di via Tiburtina, accompagnati dai professori Francesco Natale e Giorgio Zaccaro, hanno potuto incontrare tutti gli attori del "ciclo produttivo" della Corte costituzionale, la più alta istituzione di garanzia della Repubblica italiana, accompagnati dalla responsabile della comunicazione Donatella Stasio. Gli studenti che hanno partecipato sono Federico Caravaggio, Alessandro Cardone, Valeriano Cavallo, Pasquale Cetrano, Tommaso Coladonato, Francesco Dama, Matteo Frentano, Matteo Giampietro, Andrea Metushi, Antonio Micillo, Massimiliano Piscopio, Cristina Ronca, Asia Scarponcini Fornaro.

Dopo la visita alle sale settecentesche, alla biblioteca e alla terrazza più alta di Roma, gli studenti hanno potuto assistere in presenza a una seduta della Corte e poi incontrare il presidente Giancarlo Coraggio sottoponendogli alcune domande. Tra queste: come la Corte ha sostenuto negli anni e sostiene i diritti dei più deboli, dei più fragili, delle donne; come si pone la Corte, pure nei limiti del suo ruolo, di fronte ai problemi dei giovani, degli studenti, del loro futuro nella realtà post Covid. Il presidente ha commentato:

"Incontri come questo sono un arricchimento per voi interlocutori, ma anche per noi della Corte. Un giudice lontano dalla realtà è destinato a sbagliare. Un giudice deve dialogare e interloquire con la società di cui tutti siamo espressione. È importante che anche i giovani abbiano la consapevolezza del ruolo della Corte, che è un'istituzione a vostra garanzia. Qui non c'è potere, ma uno strumento che potrete utilizzare, nato anche per la vostra difesa".

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