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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ater Pescara multata dall'autorità nazionale anticorruzione, rilevati alcuni inadempimenti: si valuta il ricorso

Gli inadempimenti sono di natura formale e riguardano i componenti del consiglio di amministrazione dell’Ater Pescara e dell’organo collegiale di responsabile di prevenzione della corruzione e della trasparenza

L’autorità nazionale anticorruzione ha rilevato alcuni inadempimenti di natura formale nei confronti dei componenti del consiglio di amministrazione dell’Ater Pescara e dell’organo collegiale di responsabile di prevenzione della corruzione e della trasparenza in ordine all’adozione del piano triennale della corruzione, che è lo strumento adottato dall’ente in conformità al piano nazionale Anac.
A farlo sapere è lo stesso presidente dell'Ater Pescara, Mario Giuseppe Lattanzio.

«È stato rilevato, in buona sostanza», spiega Lattanzio, «che l’Ater non avrebbe adottato il piano per la prevenzione della corruzione (Ptpct) per il triennio 2021-2023. In realtà, come ha potuto rilevare la stessa Anac, l’Ater ha adottato e pubblicato sul proprio sito istituzionale, ai sensi di legge, il piano relativo al triennio 2020-2022, con i relativi aggiornamenti annuali. Quel che viene rimproverato all’ente è non aver riadottato anno per anno il medesimo piano unitamente agli aggiornamenti. Una circostanza che non ha influito né influisce sulle misure predisposte dall’ente per la prevenzione della corruzione, le quali, al contrario, sono pienamente conformi al dettato normativo. Dunque, una semplice svista interpretativa, che certamente non inficia il minuzioso lavoro svolto sia dal consiglio di amministrazione, sia dal responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct), che l’Ater Pescara, in una fase di riorganizzazione aziendale, ha fatto coincidere con l’organismo di vigilanza (Odv) nominato ai sensi del decreto legislativo numero 231/2001».

Poi Lattanzio prosegue: «La stessa Anac nel Pna 2019, consapevole delle possibili difficoltà che si possono presentare negli enti di piccole dimensioni, auspica che gli indirizzi assunti in merito vengano rispettati per quanto possibile. Quel che rileva, pertanto, nella vicenda attenzionata dall’ufficio vigilanza Anac è che né la normativa in materia, né lo stesso Pna stabiliscono in maniera rigida il criterio di scelta del Rpct e nemmeno escludono espressamente e tassativamente la sovrapponibilità tra Rpct e Odv: il parametro di riferimento per l’un caso come per l’altro è piuttosto da rinvenirsi nella specificità organizzativa dell’ente, tenuto conto della dotazione del personale e della presenza di competenze interne. Per concludere, l’Anac ha espressamente riconosciuto che nessun elemento di dolo è da rintracciarsi in questa vicenda, ma solo una lata forma di negligenza, per altro di discutibile interpretazione, tale comunque da aver giustificato l’erogazione della sanzione minima prevista per legge, pari a mille euro per ciascuno dei soggetti interessati. I vertici Ater valuteranno nei prossimi giorni se presentare ricorso al tribunale civile avverso il provvedimento Anac che, fondato su una semplice svista interpretativa, di certo non premia la costante abnegazione e progettualità dimostrata nella valorizzazione del patrimonio residenziale pubblica della Provincia di Pescara. 

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