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Gli ambientalisti dicono no al prolungamento dell'asse attrezzato fino al porto: "Progetto scriteriato"

Queste le due richieste che le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Marevivo, Ecoistituto Abruzzo, Mila donnambiente e Majellane inviano al sindaco Carlo Masci e all'assessore alla Mobilità, Luigi Albore Mascia

No all'inutile prolungamento dell'asse attrezzato fino al porto ed estensione dell'area verde protetta della pineta riunificata che nascerà con la demolizione dello svincolo a trombetta della circonvallazione di San Silvestro a Pescara.
Queste le due richieste che le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Marevivo, Ecoistituto Abruzzo, Mila donnambiente e Majellane inviano al sindaco Carlo Masci e all'assessore alla Mobilità, Luigi Albore Mascia.

«Sebbene siano stati portati come interventi collegati fra loro, teniamo a chiarire innanzitutto come in realtà essi siano opere assolutamente indipendenti, da tutti i punti di vista», si legge in una nota delle associazioni, «il primo progetto riguarda la demolizione dello svincolo “a trombetta” che sovrasta il confine sud della riserva naturale pineta Dannunziana. Si tratta di un intervento su cui ci siamo già espressi positivamente anni fa, quando fu proposto nell’ambito del piano di assetto naturalistico dell’Area Protetta allora coordinato da Giovanni Damiani. All’epoca l’Anas era favorevole in quanto esiste già uno svincolo alternativo “a raso” mentre quell’opera sopraelevata non ha più l’antica funzione  di “terminale” della circonvallazione con la quale fu motivato, nonostante l’opposizione popolare e degli esperti».

Le 5 associazioni ricordano inoltre come «l’intervento sia stato poi riproposto fino a confluire nel masterplan “Pescara Sud” approvato in consiglio comunale; esso consentirebbe di accorpare, doverosamente, due lotti della pineta e di estendere la stessa fino alla sponda del torrente Vallelunga (cosa richiesta, con una manifestazione sul sito, anche dalla pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Pescara-Penne). Il nostro però non è un consenso incondizionato: l’area liberata dallo svincolone deve essere rinaturalizzata e accorpata alla pineta, a beneficio del pubblico come importante bene comune, con esclusione di qualsiasi progetto edificatorio, confermando in tal senso l’attuale previsione di inedificabilità. La stessa progettazione dello svincolo sostitutivo dovrà essere improntata al risparmio del suolo occupato e a favorire la continuità naturalistica con la direttrice verde del torrente Vallelunga. Su questi aspetti va tenuta viva la più attenta vigilanza da parte dell’opinione pubblica».

Italia Nostra, Marevivo, Ecoistituto Abruzzo, Mila donnambiente e Majellane ritengono poi inutile il prolungamento dell’asse attrezzato fino al porto: «Si tratta», scrivono, «di un progetto a nostro avviso assolutamente inutile, di offensivo sperpero di denaro pubblico, impattante, scriteriato. Da piazza della Marina al porto si va tranquillamente da sempre: mai un incolonnamento, mai un ingorgo, mai neppure un rallentamento da parte di mezzi di qualsiasi tipo! Lo abbiamo detto quando l’iter di quella proposta è stato avviato dal governo comunale di centro-sinistra, lo ribadiamo adesso che viene sposato dal centro-destra nella constatazione amara che gli scempi urbanistici appaiono sostenuti bipartisan, al di là di chi governa e dividono le parti solo nel rivendicarli. Una siffatta proposta,  sbagliata quando fu formulata nel 2015, appare inammissibile in tempi di crisi post-coronavirus, di fronte al fabbisogno clamorosamente svelatosi di servizi sanitari territoriali, di prestazioni sanitarie carenti e a caro prezzo e al dovere di esercitare rigore nella spesa a fronte dell’indebitamento pubblico. L’intervento, inoltre, avverrebbe senza nessuna programmazione dei porti  regionali; al di fuori del piano per la mobilità comunale; in contrasto con l’asserita volontà di recuperare alla città le golene fluviali, rispetto alle quali la superstrada costituirebbe barriera».

Queste, in sintesi, le richieste che Italia Nostra, Marevivo, Ecoistituto Abruzzo, Mila donnambiente e Majellane fanno:

  • come conseguenza dell’abbattimento dello svincolo della circonvallazione, oltre alla riunificazione positiva di due importanti lotti della Pineta (che è Riserva Naturale e non “parco” come sostiene il Comune), venga estesa  l’area verde protetta, dichiarandole da subito “aree contigue”, fino al torrente Vallelunga; 
  • si rinunci all’inutile prolungamento dell’asse attrezzato fino al porto, avviando una progettazione che restituisca le aree golenali alla città.

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