Tavola rotonda sulla Nuova Pescara, l'associazione omonima: "Marsilio grande assente"
La posizione del presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, è stata uno dei temi dell'incontro pubblico che si è tenuto ieri mattina, martedì 25 gennaio, nella sala consiliare del Comune
«C'è un grande assente sul palcoscenico della Nuova Pescara, il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, che pure si era detto favorevole, in sede di campagna elettorale, alla fusione di Montesilvano, Spoltore e Pescara, non ha mai stigmatizzato i vistosi ritardi nell'applicazione della Legge regionale e si è estraniato dalla vicenda».
A scriverlo, in una nota, è l'associazione Nuova Pescara, evidenziando come la posizione di Marsilio sia stata uno dei punti più importanti sviscerati nel corso della tavola rotonda.
Un altro punto forte di una discussione durata circa tre ore ha riguardato la necessità di ottenere, per la fusione, più fondi dalla Regione e dallo Stato.
Organizzata dalle associazioni ex consiglieri comunali e Nuova Pescara, la tavola rotonda ha visto i collegamenti in remoto del sindaco Carlo Masci, bloccato a casa dal Covid, del senatore Luciano D'Alfonso, che era a Roma per l'elezione del presidente della Repubblica, oltre alle presenze fisiche dell'onorevole Gianni Melilla, del presidente dell'Ascom Abruzzo, Angelo Allegrino, del presidente della commissione statuto Nuova Pescara, Enzo Fidanza e di Marco Camplone, presidente dell'associazione Nuova Pescara. I lavori sono stati diretti da Mario Sorgentone, ex consigliere comunale. Il tutto in diretta streaming. Masci, da sempre favorevole alla fusione, ha evidenziato che «per non fare un mostro a tre teste, serve più tempo rispetto alla scadenza della legge, il primo gennaio 2023, in quanto i ritardi non sono colmabili. Inoltre, il peso della territorialità svantaggia Pescara, che si trova sempre Spoltore e Montesilvano contro».
D'Alfonso, firmatario della legge di fusione datata 2018, ha rimarcato la necessità di fare «una chiamata delle migliori energie, che vadano molto oltre gli obelischi. Deve nascere un pensiero metropolitano anche mettendo a nudo i partiti che sono diventati muri». Nella sala consiliare sono transitati diversi politici, tra cui Erika Alessandrini, Guerino Testa, Marco Presutti, Marcello Antonelli, Stefania Catalano e Fabrizio Rapposelli, a testimonianza di un ritorno di interesse per l'argomento. Fidanza ha raccontato l'impossibilità di procedere con le commissioni «per via delle assenze strumentali che fanno mancare il numero legale». E ha poi rimarcato di come il centrodestra di Montesilvano abbia bocciato il suo tentativo di fare mettere a bilancio i soldi per la Nuova Pescara. Per Allegrino, il boicottaggio sistematico di alcuni politici rischia «di far perdere le risorse del Pnrr, con grave danno per tutti noi».
Camplone ha rilanciato la richiesta a Marsilio della nomina di un commissario ad acta, unico rimedio al «sabotaggio della Nuova Pescara da parte del centrodestra di Montesilvano, del Pd di Spoltore e di una parte del centrodestra di Pescara». E, senza mezzi termini, ha detto che bisogna vincere una battaglia culturale contro quei politici che «se ne infischiano di un referendum popolare e di una Legge regionale». Al riguardo, Melilla è stato durissimo: «Chi chiede di spostare la nascita di Nuova Pescara e di andare oltre gennaio 2023 deve vergognarsi. Al termine, l'avvocato Iovine ha consegnato una raccolta firme, fatta on line, in favore del rispetto dei termini per la nascita di Nuova Pescara».