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Sicurezza alimentare, nel 2020 elevate 42 sanzioni e 9 attività sospese dal servizio veterinario igiene degli alimenti della Asl

L'azienda sanitaria locale traccia il bilancio delle verifiche effettuate nel corso del 2020 che sono state aumentate in concomitanza con la pandemia da Covid-19

Sono stati incrementati, in concomitanza con il periodo della pandemia da Covid-19, i controlli eseguiti dal servizio veterinario igiene degli alimenti della Asl di Pescara.
Il fine è la salvaguardia della sicurezza alimentare in un quadro dove le attività di vendita al dettaglio e di somministrazione di alimenti sono aumentate anche con l’inserimento di modalità “nuove” come il food delivery.

Il personale veterinario con il supporto degli ispettori d’igiene, ha sempre esercitato sul campo la propria attività non tralasciando le criticità di attività come macellerie, pescherie, alimentari e ristoranti che si sono trovati davanti a situazioni difficili da affrontare.

«La sanità pubblica veterinaria», si legge in una nota della Asl, «interpreta e ha interpretato appieno il principio fondante del “Servizio Sanitario Nazionale” di tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività, mediante una vigilanza mirata a preservare la salute e il benessere non solo del consumatore ma anche degli animali e dell’ambiente (concetto di one health)».

In particolare, il servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale dell’Asl di Pescara diretto da Fabrizio Lodi ha confermato quanto accaduto anche nelle altre aziende sanitarie locali, ovvero un incremento e un rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo. Nello specifico, gli esercizi commerciali e i laboratori di produzione ispezionati durante le ordinarie attività di vigilanza sono stati 398 per un totale di 533 accessi, mentre le attività di ristorazione ispezionate sono state 286 per complessivi 367 accessi. Contestualmente ai controlli per la sicurezza alimentare si è rivolta attenzione anche al rispetto delle norme contro la diffusione del covid-19 da parte degli operatori del settore alimentare, prevedendo l’eventualità di interessare per i provvedimenti di competenza, in caso di riscontro di non conformità, il servizio di igiene epidemiologia e sanità pubblica e il servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro del dipartimento di prevenzione.

Nel corso delle ispezioni sono state riscontrate 1.415 non conformità lievi oggetto di prescrizioni e successivi interventi di risoluzione da parte delle imprese alimentari, mentre per le non conformità gravi sono state contestate 42 sanzioni (16 relative alle carenti condizioni igieniche ,13 relative al mancato adempimento delle prescrizioni impartite, 6 relative alla mancata rintracciabilità, 4 relative al mancato adempimento delle procedure di autocontrollo e 2 relative alla mancata registrazione sanitaria) con contestazioni di complessivi euro 61.516. Sono stati effettuati, infine, 16 fermi di alimenti (sequestri) per complessivi 616 chili di cui 557 chili avviati alla distruzione, disposte 9 chiusure/sospensioni di attività e denunciate all’autorità giudiziaria 3 imprese alimentari con 3 sequestri penali tra i quali un impianto di sezionamento carni risultato abusivo. 

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