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Attualità Portanuova / Via della Fornace Bizzarri

Asilo via Fornace Bizzarri, residenti al Banco Alimentare: "Rinunciate al terreno, quando arriveranno le ruspe sarà una tragedia"

In una lettera consegnata oggi al presidente, 150 famiglie chiedono di "spostare il progetto dell'asilo su quell'area che confina con la vostra struttura, in modo da salvare la realizzazione dell'asilo e il parco esistente"

Continua a tenere banco la vicenda dell'asilo di via della Fornace Bizzarri. Oggi pomeriggio i residenti hanno consegnato una lettera al presidente del Banco Alimentare dopo che il vicesindaco Gianni Santilli, ufficializzato dalla giunta il ricorso al consiglio di stato, ha ribadito che l'intenzione resta quella di realizzare l'asilo nella suddetta strada. Ciò anche alla luce del fatto che il terreno di via Celestino V, dove i residenti vorrebbero spostare il cantiere, sarebbe già stato impegnato proprio per la sua cessione al Banco Alimentare. 

Quel terreno, sostengono i residenti sulla base di un atto dell'Agenzia delle Entrate, sarebbe nella piena disponibilità del Comune ed è per questo che chiedono di far costruire lì l'asilo. Santilli ha invece riferito che così non è, e che l'atto non sarebbe perfezionato. Al di là della questione tecnica, i residenti di via della Fornace Bizzarri hanno deciso di appellarsi direttamente al Banco Alimentare per far spiegargli le loro ragioni.

Nella missiva, firmata dalle "150 famiglie che vivono intorno al piccolo parco di via della Fornace Bizzarri", si chiede al Banco di "aiutarci a capire come è potuto accadere che una vostra richiesta al Comune per migliorare il prezioso e insostituibile operato di sostegno alla comunità, fatto di amore verso il prossimo, possa essere diventato per noi fonte di tanta sofferenza. Sì, perché per noi sarà una vera tragedia quando le ruspe del Comune verranno a cancellare quello che per noi da venti anni è il cuore verde di un'intera comunità, l'unica area aggregativa del quartiere che ospita persone di tutte le età nelle diverse ore della giornata".

L'asilo che verrà costruito al posto del parco "cancellerà tutto il verde"

Poi i residenti aggiungono: "Noi conosciamo bene quanto fate per il prossimo, abbiamo sempre condiviso il principio che muove il vostro impegno e ciascuno di noi, nel proprio piccolo, si è trovato più volte a collaborare con voi per una causa comune, ma ecco che ora noi, 150 famiglie, ci ritroviamo a chiedervi aiuto. Riuscite ad immaginare cosa diventerà la nostra vita e quella dei nostri figli seppelliti dal cemento che coprirà per intero lo spazio che ora rappresenta l'affaccio di 4 edifici di 5 piani? L'asilo che verrà costruito al posto del parco cancellerà tutto il verde, gli alberi che adesso sono lì piantati saranno per forza di cose rimossi per far posto alla nuova struttura e, per piante di quella grandezza, è impensabile che possano riprendere a vivere anche se rimessi a dimora in una nuova area".

E ancora: "Potete immaginare cosa significherà per noi il taglio di quegli alberi e quelle piante che abbiamo visto crescere e che abbiamo contribuito a far diventare quello che ora sono? Potete capire cosa significa per una intera comunità non avere più a disposizione uno spazio aggregativo quale è oggi il nostro parco? Dunque siamo qui a scrivervi come ultima speranza e chiedervi se tutto questo è un sacrificio indispensabile, irrisolvibile in altra maniera".

La proposta delle famiglie: "Spostare il progetto in un'altra area"

La proposta al Comune da parte delle famiglie è di "spostare il progetto dell'asilo su quell'area che confina con la vostra struttura, in modo da salvare la realizzazione dell'asilo e il parco esistente, entrambi servizi utili per la Comunità dell'intero quartiere, ma il Comune insiste che proprio quel pezzo di terra vi è stato promesso per l'ampliamento dei vostri locali".

A questo punto i residenti chiedono al Banco Alimentare "se l'ampliamento della vostra struttura in quel pezzo di terra sia per voi una scelta necessaria e indiscutibile, l'unica alternativa possibile. Vi chiediamo la cortesia di risponderci pubblicamente, con la trasparenza che distingue entrambi i nostri operati e con la consapevolezza che ciascuno di noi opera per un mondo eticamente più corretto. Se per voi quel pezzo di terra è indispensabile vorrà dire che è il prezzo che dovremo pagare noi per la gestione, disordinata e arrogante, di un'amministrazione comunale che mette i deboli gli uni contro gli altri".

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