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La battaglia davanti al Tar sull'asilo di via della Fornace Bizzarri entra nel vivo: entro qualche giorno la decisione dei giudici

Venerdì 24 febbraio l'udienza davanti ai giudici del tribunale amministrativo e tra qualche giorno la decisione sul progetto contestato dai residenti e sostenuto dall'amministrazione

Entra nel vivo il ricorso presentato al Tar (Tribunale amministrativo regionale) dai residenti di via della Fornace Bizzarri che assistiti dagli avvocati Claudio e Matteo di Tonno si sono rivolti alla giustizia per chiedere lo stop del progetto di costruzione di un nuovo asilo nido nel parco del quartiere deciso dall'amministrazione.

Posizioni contrastanti quelle delle due parti i cui legali domani, venerdì 24 febbraio, compariranno in aula per discutere la vicenda su cui i giudici si pronunceranno nel giro di qualche giorno. Giorni entro i quali potrebbe arrivare anche la risposta del ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara all'interrogazione presentata dal deputato del Partito democratico Luciano D'Alfonso che, per iscritto, ha chiesto allo stesso “quali iniziative di competenza, anche in funzione della corretta esecuzione del bando indetto nell'ambito del pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) intenda attivare al fine di arrivare ad una soluzione definitiva del problema”.

In causa, infatti, c'è anche il ministero visto che l'asilo è finanziato proprio con i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza ed è a questo che i residenti chiedono, in sostanza, che si possa delocalizzare la costruzione dell'asilo realizzando l'infrastruttura nell'adiacente via Celestino V dove c'è un terreno che per tornare nella piena proprietà dell'amministrazione necessiterebbe di una voltura catastale.

Proprio su quell'area si gioca la partita giudiziaria dato che, sostengono i legali che perorano la causa dei cittadini, via Celestino V è la via indicata nella documentazione presentata dall'amministrazione con questa che invece sostiene che quella strada veniva indicata unicamente in quanto la più importante della zona sottolineando come, al contrario, nella planimetria del progetto via della Fornace Bizzarri fosse inserita. Cosa questa che dimostrerebbe come proprio in quel parco sin da subito ci sarebbe stata l'intenzione di costruire l'asilo.

Una vicenda il cui paradossi è che entrambe le parti si muovono su un binario comune sostenendo che nel quartiere vogliono sia l'asilo che il parco con il Comune che però intenderebbe realizzarne uno nuovo in un'area vicina e con i residenti che vogliono che l'asilo si faccia altrove non toccando quel parco che da vent'anni campeggia al centro delle palazzine di via della Fornace Bizzarri.

Sono diversi gli aspetti su cui si discuterà non ultimo la questione verde. Sì perché in quel parco ci sono alberi piantati proprio quando è stato inaugurato che i cittadini e le associazioni ambientaliste e in particolare Wwf e Conalpa, chiedono non vengano toccati. Le rassicurazioni dell'amministrazione secondo cui, da progetto, l'asilo sarà realizzato senza inficiare su di loro, ma al massimo espiantandone e ripiantandone un paio, non convince ed oggi, giovedì 23 febbraio, il timore è stato tanto quando sono arrivate le ruspe per tagliare gli alberi previsti però nel piano di potenziamento del verde attuato dal Comune e dunque non quelli del parco. 

Il botta e risposta a mezzo stampa va avanti da mesi tra sit-in e incontri in Comune con i residenti che si sono detti pronti ad incatenarsi proprio a quegli alberi se mai le ruspe arriveranno. Un punto d'incontro non si è trovato e così si è finiti dritti al Tar con chi protesta che ai giudici chiede, in sostanza, di annullare, previa sospensiva dell'efficacia, delle tre delibere con cui si è deciso di costruire il nuovo asilo nido nella zona del parco.

In ballo c'è anche il finanziamento dato che come previsto dalla tabella di marcia per utilizzare i fondi pnrr, l'aggiudicazione dei lavori va fatta entro il 31 maggio. Su questo però un punto d'incontro lo si è trovato avviando un iter che dovrebbe far sì che chiarezza sia fatta entro i tempi stabiliti così che si abbia una risposta definitiva sul “dove” alla fine l'asilo che tutti vogliono dovrà essere realizzato. Davanti al tribunale amministrativo infatti si era comparsi già intorno alla metà di gennaio. In quell'occasione al Comune era stato chiesto di fornire ulteriori avere “chiarimenti circostanziali e documentali” sul piano urbanistico che prevede la “sistemazione a verde attrezzato su area a servizi di interesse comune”, “non potendo non essere considerato il suddetto piano attuativo – avevano scritto i giudici– allorché si intende imprimere all'area in questione una diversa destinazione”. I documenti ora ci sono tutti. Domani si discuterà e tra qualche giorno si saprà quali ragioni e cioè se quelle dell'amministrazione o dei residenti, prevarranno.

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