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Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Pineta Dannunziana

L'appello di De Collibus (Archeoclub): "La riserva dannunziana non diventi un parco giochi"

Sul futuro della pineta dannunziana interviene il presidente della sezione pescarese dell'Archeoclub d'Italia

La riserva dannunziana di Pescara non dev'essere trasformata in un parco giochi. A dirlo il presidente dell'Archeoclub di Pescara Giulio De Collibus, che attacca il Comune in quanto, dopo il passaggio della gestione dalla Regione all'ente comunale, non avrebbe mai provveduto a nominare un comitato di gestione né un direttore:

"Nell'anno 2020 la Regione Abruzzo istituì una riserva naturale, parte della quale integrale, in quella pineta costiera di Pescara, ricchissima di piante rare, passata di proprietà comunale, residuo di  una lunga ed ampia fascia boschiva di pini d'Aleppo che sin dall'epoca romana costeggiava l'Adriatico dalla Puglia alle Marche ed oltre."

Assente, aggiunge il presidente, un minimo di sorveglianza e un piano di gestione nonostante gli appelli lanciati dalle associazioni sul territorio, compreso l'Archeoclub, che si sono unite in un comitato che si è opposto già in passato a tagli e potature dissennate:

"Le associazioni si battono affinché vengano istituiti gli organi già previsti dal piano di assetto Nnturalistico regionale la cui assenza ha anche consentito l'apertura di un cantiere per l'allargamento di una strada  con taglio di alberi secolari. In questo caso le associazioni hanno sollecitato l'intervento dei i carabinieri forestali che hanno bloccato provvisoriamente il tutto e comminato sanzioni. Nonostante ciò sono stati individuati nuovi recentissimi tagli.

L'estate scorsa, proprio a causa della mancata sorveglianza e della mancata attuazione dell'apposito piano comunale di protezione civile previsto per questi casi, la pineta e la riserva hanno subito gravissimi danni causati da un incendio ampiamente prevedibile con le condizioni climatiche del momento. Per quanto accaduto sono stati presentati esposti alla magistratura. Le associazioni sono tuttora impegnate affinché si proceda, sulla base di consolidate esperienze, ad una rinaturalizzazione spontanea, evitando al massimo dannosi interventi esterni ed a rintuzzare tentativi più o meno velati da parte di speculatori privati che vorrebbero trasformare il tutto in un unico parco giochi”.

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