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Accolto l'appello del Comune sull'annullamento del concorso della polizia municipale, ma il Consiglio di Stato rimanda la questione al Tar

Adesso il tribunale amministrativo dovrà nuovamente esprimersi in merito al ricorso che venne presentato da alcuni dei candidati esclusi

Il Consiglio di Stato ha accolto ieri, giovedì 28 maggio. l'appello presentato dal Comune di Pescara e da alcuni vincitori del concorso per la polizia municipale ma ha rimandato la questione al Tar del capoluogo adriatico. 
Adesso il tribunale amministrativo dovrà nuovamente esprimersi in merito al ricorso che venne presentato da alcuni dei candidati esclusi.

I fatti si riferiscono al concorso per l'assunzione di nuovi vigili urbani che si è svolto nel mese di ottobre dello scorso anno.

A febbraio c’era stato un primo pronunciamento del Tar Pescara, a cui si erano rivolti nove vigili, difesi dagli avvocati Cesidio Buccilli e Marcello Di Iorio. All’epoca il Tar aveva ritenuto che durante il concorso fosse stato violato il principio dell’anonimato, rendendo riconoscibili i compiti redatti dai candidati attraverso un breve codice numerico presente sui fogli delle due prove scritte e ne aveva pertanto ordinato la ripetizione.

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello solo con riferimento al fatto che, all’udienza cautelare davanti al Tar Pescara, non avevano partecipato tutti i candidati entrati in graduatoria. Nel merito, in sostanza, il Consiglio di Stato, ad una valutazione sommaria tipica della fase cautelare, ha ritenuto fondata l’eccezione di violazione del principio dell’anonimato e ha quindi ha ordinato al Tar Pescara di ripetere l’udienza cautelare alla presenza di tutti i candidati in graduatoria. In vista del nuovo pronunciamento del Tar di Pescara, atteso a breve, il Comune potrebbe decidere di assumere vigili urbani a tempo determinato attingendo da una vecchia graduatoria, quella del 2018.

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