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Uomo ucciso da uno squalo in Colombia, parla la sua famiglia: “Non era un irresponsabile”

Antonio Straccialini, il 56enne che è stato attaccato da un predatore durante una vacanza sull’isola di San Andrès, è morto per una tragica disgrazia e non certo per imprudenza

Dopo giorni di silenzio parla la famiglia dell'uomo di Roseto degli Abruzzi ucciso nelle scorse settimane da uno squalo in Colombia, e lo fa mettendo subito le cose in chiaro: “Non era un irresponsabile”. Secondo i suoi parenti, infatti, Antonio Straccialini, questo il nome del 56enne che è stato attaccato da un predatore durante una vacanza sull’isola di San Andrès, è morto per una tragica disgrazia e non certo per imprudenza.

"Aveva deciso di passare tre settimane sull'isola di San Andrés in Colombia, poi altri tre giorni a Medellin e infine, il 25 marzo, avrebbe raggiunto il suo amico di viaggi Marco Passavanti, in Repubblica Dominicana, per poi continuare di nuovo insieme a vivere nuove avventure in altri luoghi", raccontano i familiari, aggiungendo che proprio Marco ha raggiunto Straccialini sull’isola "non appena venuto a conoscenza della sciagura per stargli vicino e capire realmente le dinamiche dell’incidente. È bene sapere che il luogo della disgrazia è noto anche come “la piscinita”, una zona balneare dove si svolgono da tempo anche attività di snorkeling e immersioni, e in queste acque si nuota tranquillamente, e che l’unico squalo avvistato in questi anni sia il Tiburon Nodriza, squalo di piccole dimensioni, chiamato anche Dormilon".

Antonio "dal 2004 fa escursioni accompagnando turisti vicino alla costa e al largo, e in tanti anni né lui né gli altri membri del team hanno mai avvistato uno squalo". E, "al contrario di quanto detto in questi giorni, in quest’area non c'è nessun segnale così come non c’è stato nessuno che abbia avvertito Antonio e chi era con lui in acqua fino a pochi minuti prima dell’incidente, della loro presenza. Antonio inoltre, secondo testimonianze dei primi soccorritori, si era tuffato in queste acque limpide e cristalline per una breve nuotata a pochi metri dalla costa rocciosa corallina, quando uno degli squali lo ha attaccato all'improvviso. Purtroppo i notiziari di tutto il mondo hanno fatto passare questa storia come se Antonio fosse un irresponsabile, il classico turista avventuroso in cerca di emozioni, quando invece lui è stato la vittima di un caso unico su quest’isola, un semplice bagnante vittima di una disgrazia che poteva capitare a chiunque".

Antonio, insomma, "non improvvisava mai nulla", concludono i familiari. "Se fosse stato a conoscenza della presenza degli squali in quell’angolo di paradiso, quel giorno il bagno non lo avrebbe fatto. E neanche nei precedenti". La salma verrà rimpatriata in Italia entro il prossimo fine settimana.

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