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Disabili fatti scendere dal treno a Genova, la solidarietà dell'Anffas: "Ricorda il bullismo"

La sezione pescarese dell'associazione esprime solidarietà e vicinanza verso le 27 persone protagoniste della triste vicenda e le invita a continuare a viaggiare: "Le barriere sono ancora tante, non dovete essere voi a farvi rispettare ma le persone a rispettarvi"

L'Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) Pescara esprime tutta la sua solidarietà ai 27 disabili fatti scendere dal treno Genova-Milano il giorno di Pasquetta: “secondo noi le persone che hanno occupato i posti non hanno avuto rispetto per le persone con disabilità, non hanno avuto rispetto per le regole”, scrive l'associazione sul profilo facebook sottolineando che il comportamento assunto “ricorda il bullismo”. La vicenda è nota: lunedì 18 aprile 27 persone con disabilità e i loro tre accompagnatori sono saliti sul convoglio, ma hanno trovato i loro posti, già prenotati, occupati. Anche chi era al loro posto aveva il biglietto, ma nessuno ha scelto di alzarsi e viaggiare in piedi per cui i ragazzi sono stati alla fine fatti scendere e sono tornati a casa con un autobus messo a disposizione gratuitamente da Trenitalia. Una vicenda su cui la procura di Genova ha aperto un fascicolo per violenza privata a carico di ignoti a seguito di un esposto presentato da Assoutenti. Un episodio che è diventato oggetto di confronto nella sede Anfass di Pescara.

“Abbiamo parlato anche di come i sono sentite secondo noi le persone con disabilità – scrivono ancora sul profilo social -. La comitiva di persone con disabilità era felice perché stava facendo una gita e all’improvviso la giornata è stata rovinata. Secondo noi si sono sentiti in imbarazzo, offesi, umiliati, tristi, arrabbiati e anche preoccupati. Si ricorderanno di questa brutta esperienza. Sicuramente i loro operatori li hanno aiutati. Anche noi abbiamo avuto delle esperienze negative durante i viaggi. Non sono state così brutte, non ci hanno mai fatto scender, ma sappiamo che gli imprevisti rovinano la giornata”, sottolinea l'associazione parlando del disagio che si vive quando una pedana non funziona ad esempio. “Sappiamo che le barriere sono ancora tante. Vogliamo dire ai 27 ragazzi e agli accompagnatori che li capiamo. Vogliamo dirgli di non rinunciare a viaggiare e di farsi sempre rispettare. Anzi -conclude l'Anffas - non dovete essere voi a farvi rispettare ma le persone a rispettarvi sempre”.

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