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Gli ambientalisti chiedono al Governo di impugnare l'ordinanza dell'Abruzzo per le deroghe ai cacciatori

Secondo Wwf Italia, Enpa, Lav e Lipu Birdlife Italia l'ordinanza che concede deroghe ai cacciatori per lo spostamento sul territorio abruzzese, sarebbe illegittima

Il Governo deve impugnare l'ordinanza della Regione Abruzzo riguardante le deroghe per gli spostamenti ai cacciatori in zona arancione, che di fatto è illegittima in quanto in contrasto con il Dpcm del 3 dicembre. Lo hanno dichiarato le associazioni animaliste ed ambientaliste Wwf Italia, Enpa, Lav e Lipu Birdlife Italia che contestano il provvedimento che permette a coloro che dispongono di licenza di caccia in Abruzzo di potersi spostare anche fuori dai confini comunali, nonostante sia in vigore attualmente la zona arancione. Anche i pescatori possono spostarsi all'interno della loro intera provincia.

Secondo le associazioni, si tratterebbe di una discriminazione grave verso tutti i comuni cittadini che non possono andare a fare una semplice passeggiata in montagna o svolgere una serie di attività economiche anche solo fuori dal proprio comune di residenza o domicilio.

L'illegittimita' delle disposizioni di questi provvedimenti regionali e' del tutto evidente perche' risultano in contrasto con il Dpcm in vigore e violano il principio secondo cui le Regioni non possono derogare in peius alle disposizioni nazionali poste a tutela della salute pubblica. Il Dpcm in vigore e' stato emanato sulla base della dichiarazione di uno stato di emergenza nazionale al fine di tutelare il primario interesse della salute pubblica: consentire lo spostamento indebito fuori dal proprio Comune di decine di migliaia di cittadini, senza una reale motivazione, per esercitare un'attivita' ludica, appare una chiara violazione tanto del diritto alla salute quanto nel principio fondamentale di uguaglianza sancito dall'art. 3 della Costituzione.

Uno stato di necessitò che, secondo le associazioni, di fatto non esiste e non è comprovato da dati oggettivi e scientifici anche laddove si parla di tutela dell'equilibrio faunistico che deve essere garantita grazie alla caccia avvalendosi di norme emanate in condizioni d'emergenza:

Non e' ammissibile che le Regioni si avvalgano, in maniera strumentale, di norme provvedimentali emanate in condizioni di emergenza al fine, non solo di consentire un'attivita' che dovrebbe essere limitata per ridurre i rischi sanitari, ma addirittura di attribuire all'esercizio di tale attivita' una funzione che non le appartiene

Contestate infine le delibere anche di altre regioni, ovvero Calabria, Toscana e Lombardia che hanno di fatto seguito la scia dell'Abruzzo.

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