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L'Abruzzo è una delle regioni potenzialmente interessate dal rientro incontrollato del razzo cinese

Il rientro incontrollato del razzo e dei suoi detriti è previsto per le 2.24 del 9 maggio. Sono nove le regioni potenzialmente interessate con tre traitettorie che potrebbero interessare l'Italia

Anche l'Abruzzo è fra le nove regioni italiane del centro sud inserite dalla protezione civile nazionale nell'allerta riguardante la caduta del razzo spaziale cinese “Lunga marcia 5B” e dei relativi detriti. Si è tenuta nella serata di oggi, alla presenza del capo dipartimento Curcio, la riunione del comitato operativo della protezione civile per valutare gli ipotetici scenari per il rientro del razzo che dovrebbe avvenire alle 2.24 del 9 maggio con una finestra temporale di 6 ore e con tre traiettore che potenzialmente potrebbero coinvolgere l'Italia.

Le previsioni saranno aggiornate in tempo reale considerando il comportamento del vettore spaziale stesso. Le regioni sono Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. La protezione civile ha fornito alcune indicazioni utili ai cittadini:

• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;

• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;

• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto;

• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all'impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri segnalandolo ovviamente alle autorità competenti

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