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Martedì, 23 Aprile 2024
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Dopo le polemiche per i manifesti funebri col nome maschile, sulla lapide della donna trans torna "Alessia"

Le associazioni si erano scagliate contro i familiari per non aver rispettato la scelta fatta da Alessia

Avevano generato molte polemiche i manifesti funebri con il nome maschile di Alessia Ortense, una donna trans di quasi 47 anni morta diversi giorni fa nell'ospedale di Pescara.
Le associazioni si erano scagliate contro i familiari per non aver rispettato la scelta fatta da Alessia.

Ma in seguito la famiglia ha precisato, al quotidiano "Il Messaggero", come non si trattasse di una loro scelta ma «il frutto di un gesto di buon cuore in favore della nostra famiglia che versa in gravissime condizioni economiche, senza l’intervento di questa generosa persona la nostra amata figlia e sorella non avrebbe avuto alcun manifesto e alcun funerale».

Adesso però sulla lapide è stato correttamente apposto il nome scelto dalla donna defunta ovvero Alessia, come fa sapere con una condivisione, ripresa anche da Wladimir Luxuria, Daniela Lourdes Falanga:

«Ecco la targa di Alessia, mi è stata appena inviata dal cognato Cristian in lacrime. Eccola Alessia, eternamente Alessia. Eccola sempre riconosciuta nell’amore speciale di una famiglia che è stata completamente distratta dal grande dolore della sua perdita. Cristian mi ha inviato una lunga e commovente lettera. Si è risolto felicemente un caso che sembrava essere orribile come quello dell’altra cara Alessia, che però ricorderemo in ogni momento, affinché la sua identità venga riconosciuta nonostante la negazione dei suoi prossimi. Alessia, Alessia, possiate riposare in pace».

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