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Gli agricoltori e allevatori di Coldiretti Abruzzo in piazza per l'emergenza cinghiali e per la peste suina africana

Settecento iscritti e i vertici regionali di Coldiretti Abruzzo hanno manifestato davanti all'Emiciclo all'Aquila nella giornata di ieri 27 maggio

Interventi rapidi e decisi da parte della Regione Abruzzo per l'abbattimento dei cinghiali vista l'emergenza che si vive ormai da anni, e per la questione della peste suina africana che rischia di sbarcare anche in Abruzzo mettendo a rischio la sopravvivenza degli allevamenti e di tutto il comparto. Lo hanno chiesto i 700 agricoltori di Coldiretti Abruzzo che ieri 27 maggio hanno protestato davanti alla sede dell'Emiciclo all'Aquila, contemporaneamente alla manifestazione che si è svolta a Roma in piazza SS. Apostoli e in molte altre piazze italiane. Centinaia di bandiere, cappellini e palloni aerostatici hanno invaso simbolicamente la piazza antistante il consiglio regionale

Presente il presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primo oltre ai consiglieri regionali Giorgio Fedele, Silvio Paolucci, Pierpaolo Petrucci e Americo Di Benedetto e all'assessore regionale Emanuele Imprudente. Di Primio ha dichiarato:

"Il carico di fauna selvatica sta mettendo a rischio il diritto di produrre ma sta sollevando anche problemi per l’incolumità delle persone e problematiche di carattere sociale più ampio di cui si discute da troppo. Eravamo qui meno di un anno fa ma purtroppo non è cambiato nulla. Anzi la situazione è peggiorata. Le misure fino ad ora adottate o ipotizzate, dalle recinzioni elettrificate ai piani di sterilizzazione, non hanno portato a risultati significativi sulla riduzione della presenza dei cinghiali –  ha detto Di Primio –  servono dunque azioni più incisive, come gli abbattimenti, fondamentali per la sicurezza dei cittadini e la salute degli animali negli allevamenti. Serve salvaguardare le imprese agricole e i cittadini con strumenti più efficaci di contenimento della fauna selvatica e auspichiamo che, in tal senso, l’Abruzzo sia pioniere a livello nazionale anche in considerazione del fatto che la nostra regione”.

Sulla questione della peste suina, prosegue Coldiretti, il rischio che dal vicino Lazio la malattia arrivi in Abruzzo è concreto rischiando di spazzare via gli allevamenti di maiali necessari per la produzione di salumi e carni:

“Serve un intervento immediato e capillare di limitazione effettiva della popolazione dei cinghiali con abbattimenti lungo tutto il territorio regionale siamo costretti ad affrontare questa emergenza perché è mancata l’azione di prevenzione. Ora non ci possiamo permettere alcun rinvio, ma è invece necessario utilizzare subito tutti gli strumenti utili a salvaguardare gli allevamenti, i posti di lavoro e le esportazioni, con il contenimento della peste suina africana sia livello nazionale che locale”. Richiesta su cui è intervenuto l’assessore Imprudente che si è detto “consapevole di un problema complesso ma per il quale si aprono in questo momento storico alcuni spiragli di luce”.

L'assessore Imprudente ha fatto sapere che la conferenza Stato Regioni ha presentato al Governo una proposta di legge che prevede la modifica alla legge nazionale attualmente vigente attraverso l’estensione di due mesi nel calendario venatorio del periodo di caccia al cinghiale; l’autorizzazione dei piani di abbattimento anche per motivi sanitari, per la difesa delle produzioni zootecniche, agricole e forestali nonché della sicurezza pubblica; la possibilità di cacciare gli ungulati anche nelle zone vietate alla caccia e nei contesti urbani; la facoltà di impiego nelle azioni di contenimento dei carabinieri forestali, della polizia locale e dei proprietari o conduttori dei fondi, oltre ai selecontrollori.  

“La maggioranza degli italiani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate. Abbiamo bisogno di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale”.

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