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Aggressioni, spari e omicidi: non possono essere sempre episodi isolati

Solo negli ultimi giorni tre casi hanno portato Pescara alla ribalta della cronaca nazionale e torna dirompente il tema sicurezza nel capoluogo adriatico

Una ragazza di 21 anni che viene selvaggiamente picchiata in palestra mentre sta facendo pesi da un uomo di 50 anni, un 38enne brutalmente massacrato con una mazza da baseball sul lungomare nei pressi della Nave di Cascella e un uomo ammazzato e un altro gravemente ferito a colpi di pistola in un tranquillo bar all'incrocio tra via Ravasco e la strada parco.
Sono i tre gravi episodi di cronaca nera che hanno scosso Pescara nell'ultima settimana.

Un crescendo preoccupante di violenza che fa salire la tensione e la preoccupazione dei cittadini. E non si può sempre dire che si tratta di episodi isolati, la favola della città sicura e tranquilla oggettivamente non sta più in piedi. Scorrendo gli ultimi episodi non possiamo non ricordare anche le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico pescarese come le attività poste sotto sequestro (due supermercati) pochi giorni fa dalla guardia di finanza e gestiti da un uomo che sarebbe legato alla 'ndrangheta. Poi non passa settimana senza che non si verifichi qualche rissa, qualche lite con feriti, qualche scorribanda delle baby gang. E non parliamo solo delle periferie, molti di questi episodi si verificano in pieno centro, anche in piazza della Rinascita (piazza Salotto) dove ricordiamo tutti la brutale aggressione subita da un giovane preso a calci in testa (il video della violenza divenne virale) e il tentato omicidio di Yelfri Guzman raggiunto da diversi colpi di pistola in un locale in pieno giorno di una domenica come tante. Non possiamo non ricordare l'omicidio di Alessandro Neri, anche in quel caso ammazzato con modalità da esecuzione. Caso che, a distanza di oltre 4 anni, resta ancora irrisolto. Si è inoltre capito che, purtroppo, almeno per ora, l'installazione delle telecamere di videosorveglianza non rappresenta un deterrente e a livello di prevenzione non produce ancora i risultati sperati. Poi ci sono analogie allarmanti riguardo ai vari episodi: ad esempio la mazza da baseball usata sabato scorso era già stata usata a febbraio in un agguato lungo via Tiburtina Valeria. Diverse anche le rapine messe a segno di recente come quella nel supermercato Conad di via Bologna il 6 luglio e quella nel Lidl dei Colli il 30 giugno. 

Sembra evidente che sia necessario elevare il livello di attenzione da parte di chi è deputato a garantire la sicurezza dei cittadini perché non si può solo continuare a dire che si tratta sempre e solo di episodi isolati e che Pescara resta comunque una città sicura a prescindere. A dirlo è anche il consigliere regionale e capogruppo della Lega, Vincenzo D'Incecco: «Spero che gli investigatori possano assicurare alla giustizia l'esecutore di questo assassinio crudele e violento, nel frattempo dobbiamo forse chiedere allo Stato una presenza maggiore ed uno studio investigativo dei fenomeni di criminalità che evidentemente interessano il nostro territorio, le forze in campo non bastano nonostante gli sforzi!».

La prima risposta chiara che andrà data sarà quella di individuare i responsabili di questo delitto e di indicare quali siano i contorni della vicenda. Non è un segreto che il capoluogo adriatico, ad esempio, sia un importante crocevia dei traffici di sostanze stupefacenti e piazza di riciclaggio del denaro. I cittadini attendono fiduciosi risposte. 

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