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Martedì, 23 Aprile 2024
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Aggressione in carcere, Sappe: “Poliziotti penitenziari lasciati allo sbaraglio”

Durissimo il giudizio del segretario generale Donato Capece: “Se gli attuali vertici non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari devono dimettersi tutti”

Anche il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe commenta quanto accaduto ieri, quando un detenuto italiano ha dato fuoco al materasso della propria cella e ha poi reagito contro due agenti, spruzzandone il contenuto di un estintore su di loro e su un infermiere. Non contento, ha a quel punto sfondato la porta dell’infermeria del carcere, distruggendo suppellettili e vari strumenti di lavoro. I due poliziotti, aggrediti e intossicati dalle esalazioni dell’estintore, sono invece ricorsi alle cure del pronto soccorso dell'ospedale di Pescara.

Giuseppe Ninu, segretario regionale del Sappe, denuncia come “la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza dell’Istituto. Il personale di polizia penitenziaria, sotto organico di ben 55 unità, è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione”.

Durissimo il giudizio del segretario generale Donato Capece: “Se gli attuali vertici non sono in grado di garantire l’incolumità fisica ai poliziotti penitenziari devono dimettersi tutti. Le carceri sono in mano ai delinquenti e l’amministrazione penitenziaria ha affidato e le politiche penitenziari ai garanti dei detenuti, facendo venire meno la sicurezza delle strutture. È una vergogna! Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso”.

Ultimamente, evidenzia Capece, “nella Casa circondariale di Pescara si sono contati 31 atti di autolesionismo, 2 tentati suicidi sventati in tempo dalla polizia penitenziaria, 10 colluttazioni e 2 ferimenti: cifre allarmanti ma comunque contenute grazie alla professionalità, all’abnegazione e al senso del dovere della polizia penitenziaria, che ha comunque bisogno di uomini e nuovi strumenti operativi per fronteggiare l’emergenza in atto”.

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