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La richiesta dell'Adoc: "Potenziare e riqualificare subito la rete idrica"

Monica Di Cola presidente regionale Adoc, l’associazione dei consumatori della Uil, chiede un intervento immediato sulla rete idrica a seguito della prolugata carenza d'acqua

Ammodernare subito l'infrastruttura idrica abruzzese, per risolvere il problema delle carenze idriche. A chiederlo è Monica Di Cola, presidente regionale Adoc, l’associazione dei consumatori della Uil, che interviene sul tema della carenza idrica nella nostra regione e all’indomani dell’ultimo consiglio comunale straordinario a Pescara. L'avvocato Giannone, legale dell'Adoc, ha aggiunto.

“Nella riunione dell’assise civica, che per conto dell’associazione ha partecipato alla seduta - è emerso come la crisi idrica si sia aggravata di recente per l’aumento del consumo dell’acqua causato dalla pandemia (+20 per cento) e per la riduzione delle piogge (-30 per cento), ma un altro determinante fattore che incide sui disservizi rimane il pessimo stato manutentivo in cui versano le reti idriche. Aca afferma di aver ereditato il patrimonio idrico attualmente gestito, dai comuni e da altri enti, in uno stato già compromesso.

Le cattive condizioni di manutenzione delle reti, secondo Aca, sono state favorite anche dall’eccessiva pressione con cui l’acqua arrivava in precedenza nelle tubature. In questo panorama di difficoltà Aca si dichiara costretta ad effettuare in alcuni casi le riduzioni della fornitura e prospetta come necessaria e risolutiva, per i cittadini che subiscono disservizi con la fornitura dell’acqua, l’installazione di autoclavi. La cittadinanza presente in aula, tuttavia, ha lamentato come quella che viene definita “riduzione” si traduca, nella pratica, in una intollerabile interruzione: in tanti hanno lamentato l’assenza di acqua nelle proprie case dalle 7 del mattino fino alle 22 della sera da cinque mesi."

Sulla questione autoclavi, l'Adoc evidenzia come molti cittadini non possano installarla per mancanza di disponibilità economica e difficoltà tecniche:

“Il problema del bene comune acqua purtroppo affligge altre aree dell'Abruzzo oltre Pescara. È evidente che non possiamo attribuire al clima ed alla pandemia un problema la cui causa principale è lo stato della rete, così come è impensabile che siano gli utenti a farne le spese. E siamo in presenza di una situazione aggravata dal fatto che non ci verranno in soccorso neanche i fondi del Pnrr, che tende a penalizzare le gestioni dirette a favore delle gestioni industriali, inesistenti nella nostra regione. Non è pertanto sufficiente trovare accordi territoriali ma è necessaria una politica regionale a sostegno dell'ammodernamento della infrastruttura idrica.

Ed è giunto il momento di aprire un ragionamento su una politica gestionale industriale consortile dell'intera rete idrica regionale se vogliamo colmare il gap con il Nord Italia, dove il problema si presenta limitato rispetto a quello che viviamo nella nostra regione”.

L'Adoc infine invita i cittadini a rivolgersi agli sportelli per richiedere tutela.

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