Acquisizione delle caserme d'Avalos ed ex Di Cocco da parte del Comune, nuovo passo avanti
Il vertice è stato convocato dal sindaco Carlo Masci che punta a rilanciare l'acquisizione da parte del Comune delle due caserme presenti in città
È stato un incontro dall'esito positivo quello convocato dal sindaco di Pescara, Carlo Masci, per riprendere il discorso dell'acquisizione, da parte del Comune, delle caserme d'Avalos ed ex Di Cocco.
I due siti, attualmente, ospitano gli uffici del Genio Militare e dell'Esercito.
Al tavolo di lavoro hanno partecipato, tra gli altri, il generale Michele Caccamo, direttore della task-force per la valorizzazione degli immobili del ministero della Difesa, e i responsabili militari delle due strutture.
Lo scopo è quello di concludere in breve tempo l’operazione che prevede il rilascio dei due edifici nella disponibilità del Comune, che potrebbe così procedere, nel caso della d’Avalos, all’ampliamento, quanto mai necessario, del Museo delle Genti d’Abruzzo, e, relativamente alla caserma Di Cocco, a definire il perimetro del futuro campus universitario che, in accordo con l’ateneo d’Annunzio, ingloberebbe anche l’attuale caserma dei vigili del fuoco. Quest’ultima verrebbe infatti trasferita nella nuova sede da realizzare in via Tiburtina, su un terreno messo a disposizione del Comune. Il personale militare attualmente impiegato nei due siti cambierebbe sede, passando alla Spinucci di Chieti.
«Credo che questa volta siamo sulla buona strada», fa sapere il primo cittadino, «perchè si è trattato di un incontro proficuo in cui ho riscontrato una piena apertura da parte del generale Caccamo. In accordo anche con Università e Agenzia del Demanio, terremo un nuovo incontro la prossima settimana, al quale inviteremo i Beni Culturali. Le soluzioni individuate saranno sviluppate in questi giorni, ma ho registrato quei passi in avanti che aspettavo e che mi rendono ottimista. È un obiettivo che ora possiamo raggiungere, con ricadute importanti dal punto di vista storico e ambientale, un’opportunità per recuperare alla comunità due spazi di rilievo per eventi e iniziative di carattere culturale e per le attività dell’ateneo d’Annunzio».