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Martedì, 26 Settembre 2023
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L'Aca replica a Pignoli sulla questione delle ingiunzioni agli utenti: "Nessuna stangata, siamo parte lesa per i ritardi nei recapiti delle bollette"

L'azienda che gestisce il servizio idrico a Pescara ha replicato al consigliere Massimiliano Pignoli dopo la conferenza tenuta con l'avvocato Antonio Di Monte sui solleciti di pagamento inviati dall'Aca a migliaia di utenti per bollette che non sarebbero mai state recapitate

L'Aca, l'azienda pubblica che gestisce il servizio idrico anche a Pescara, ha voluto replicare alla conferenza stampa che il consigliere comunale Massimiliano Pignoli ha tenuto sabato 15 luglio assieme all'avvocato Antonio Di Monte, relativa alle presunte ingiunzioni di pagamento notificate a migliaia di utenti con raccomandata, per una bolletta relativa al mese di febbraio che non sarebbe mai stata consegnata. Pignoli aveva chiesto spiegazioni all'Aca ed aveva annunciato possibili class action collettive se non vi fosse stata un'apertura al dialogo da parte dell'azienda idrica.

L'Aca ha quindi replicato:

"Considerazione generale e preliminare è che, se lo scopo della conferenza stampa di cui sopra fosse stato costruttivo, il capogruppo dell’Udc del Comune di Pescara Massimiliano Pignoli e l’avvocato Antonio Di Monte avrebbero potuto chiedere informazioni preliminarmente ad Aca invece di tenere l’evento in questione di sabato mattina, alle 11.30, senza possibilità di replica da parte del gestore idrico. Aca rispetta appieno il disposto della delibera Arera 311/2019 con una serie di attività imprescindibili quali: cadenze prestabilite della lettura dei contatori; verifica, predisposizione fattura e inoltro allo spedizioniere delle bollette destinate all’utenza; verifica dei pagamenti; invio di un primo sollecito bonario (oggetto della conferenza stampa); seconda verifica del pagamento; invio di un secondo sollecito con contestuale costituzione in mora (per cui solo da qui decorrono gli interessi); preavviso di limitazione e limitazione della fornitura."

Sui ritardi nel recapito delle bollette, Aca si è detta parte lesa:

"Il gestore idrico precisa che l’azienda ha attivato già da tempo da un lato, le contestazioni alla società di spedizione per ogni singolo utente che segnala il ritardo del recapito bolletta e, dall’altro, una serie di servizi che consentono all’utente di ricevere la fattura via mail (quindi senza alcun ritardo) e/o di scaricarla dal sito web e/o riceverla tramite semplice richiesta al numero verde. Il recapito postale cartaceo è sempre meno utilizzato: prima c’era il postino che per decenni serviva lo stesso comune e la stessa strada e quindi conosceva tutti. Ora il recapito è gestito da contratti trimestrali con Poste Italiane o con servizi postali privati, che ruotano continuamente. Circostanza che ha spinto tutte le utilities a potenziare la corrispondenza digitale."

Risposte anche sulla natura della comunicazione:

"Gli utenti a cui si fa riferimento nella conferenza stampa, hanno ricevuto un sollecito di pagamento bonario, così come imposto da Arera, e non un’ingiunzione di pagamento come erroneamente affermato e diffuso dalla conferenza e dalla stampa; si tratta di due istituti giuridici completamente diversi. A ben vedere, i documenti presentati nella suddetta conferenza stampa, sono fatture nelle quali vengono riportati, nell’apposito riquadro, eventuali scaduti precedenti. Quindi, se tale documentazione è stata mostrata, le fatture sono necessariamente pervenute agli utenti in questione.A ciò si aggiunga che dalle verifiche che Aca sta puntualmente effettuando sulle segnalazioni degli utenti allo sportello, molto spesso il mancato recapito è attribuibile all’utente stesso poiché, ad esempio, non ha effettuato una voltura mortis causa e, conseguentemente, il postino non ha potuto consegnare ad un soggetto diverso dal destinatario indicato in fattura. Considerato che la stragrande maggioranza degli utenti ha regolarmente pagato, è evidente che le fatture sono state regolarmente inviate e, se una parte minima dell’utenza non le ha ricevute, questo non è certamente imputabile ad Aca"

Sulle persone che ricevono bollette Aca nelle seconde case, l'azienda ha replicato:

"Nella conferenza stampa, inoltre, viene evidenziato che chi risiede in altra abitazione (ad esempio un turista con seconda casa) rischia di incappare in un’inaspettata sospensione dell’erogazione dell’acqua. Nulla di più irreale, poiché le fatture e i solleciti vengono inviati (su richiesta dell’utente) al domicilio di residenza e non all’indirizzo della seconda casa. Aca ha attivato tavoli di concertazione con le associazioni dei consumatori per migliorare il servizio in maniera costruttiva e, a oggi, il servizio è migliorato tantissimo rispetto agli anni passati. Per concludere, invitiamo il consigliere e l'avvocato  a un confronto più costruttivo e soprattutto a non creare falsi allarmismi che inducono l’utenza a un’improbabile class-action priva di fondamento."

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