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Immigrazione, anche in piazza Salotto la manifestazione per l'abolizione del Frontex

L'evento è in programma sabato pomeriggio (18 dicembre) alle ore 17 in contemporanea con decine di città in tutta Europa

Anche Pescara risponde alla chiamata di Abolish Frontex e in piazza Salotto è in programma una manifestazione per chiedere l'abolizione del Frontex, ovvero l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera che impedisce la libera circolazione dei migranti in Europa.
L'appuntamento è in programma dopodomani, sabato 18 dicembre, alle ore 17.

Gli organizzatori ricordano come siano oltre 44.764 le persone che sono morte nel tentativo di raggiungere la fortezza Europa.

«A Tripoli», si legge in una nota, «quasi 3 mila rifugiati stanno protestando davanti alla sede dell’Unhcr dopo la detenzione di massa di 5 mila persone e la morte di sei persone all’inizio di ottobre. Migliaia di persone sono attualmente bloccate e stanno subendo violenze al confine polacco-bielorusso e vengono respinte in Bielorussia. Giornalisti e operatori dei diritti umani vengono tenuti fuori dal confine, che è diventato una zona militarizzata in stato di emergenza. Qual’è la risposta degli Stati membri dell’Ue e delle sue istituzioni? La Polonia ha dispiegato oltre 12 mila guardie al confine con la Bielorussia e sta costruendo un muro al confine, così come la Lituania e la Lettonia. Trentadue anni dopo la caduta del muro di Berlino, la Germania chiede all’Ue di aiutare la Polonia a “mettere in sicurezza le proprie frontiere esterne”. Frontex continua a collaborare con la cosiddetta “guardia costiera” libica per costringere le persone a tornare in Libia dove subiscono torture e altre gravi violazioni dei diritti umani. Nell’ambito dei suoi sforzi di esternalizzazione delle frontiere, l’Ue esercita forti pressioni sui paesi terzi affinché agiscano come avamposti delle guardie di frontiera. I massimi funzionari dell’Ue visitano Paesi come Armenia, Egitto, Iraq, Giordania, Libano, Turchia e Emirati Arabi Uniti per chiedere di interrompere i voli per la Bielorussia. Frontex sta costruendo una propria forza paramilitare di polizia di frontiera (Corpo permanente della guardia di frontiera) di 10 mila persone, che è già stata dispiegata in Italia, Grecia, Spagna, Balcani occidentali, Lituania e Lettonia. Frontex ha recentemente assegnato un contratto alla società di armi austriaca Glock per la fornitura di armi da fuoco a questo corpo. Alimentando conflitti, ingiustizie e cambiamenti climatici e incoraggiando il commercio di armi, l’Ue è una delle cause per cui le persone sono costrette a lasciare le proprie case. Allo stesso tempo, l’Ue e i suoi Stati membri militarizzano i propri confini e conducono respingimenti illegali. Le politiche di confine dell’Ue sono intrinsecamente razziste e rafforzano le strutture di potere coloniali e capitaliste. Nessuno è illegale. Tutti dovrebbero essere liberi di muoversi e vivere».

L'evento di sabato in programma nel centro cittadino ha lo scopo di «denunciare la politica di morte europea e chiedere l'abolizione di Frontex il suo braccio operativo. Lo faremo proiettando immagini dai confini d'Europa e della Libia, amplificando la voce dei rifugiati, intrappolati in paesi dove l'umanità e il diritto sono riservati esclusivamente agli stranieri con passaporti pesanti e non per le persone comuni che fuggono da dittature, guerre e desiderio di vita». 

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