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Attualità Scafa / Piazza Giacomo Matteotti, 5

25 aprile: Scafa celebra la liberazione con la consegna della Costituzione ai diciottenni

Il sindaco Giancola rimarca il valore educativo della costituzione italiana. La cerimonia si è conclusa mostrando un video realizzato dagli alunni della scuola dell’infanzia di Scafa

Quando la Costituzione entrò in vigore, il 1° gennaio 1948, non erano nati neppure i loro genitori. Sono la terza generazione dell’Italia repubblicana, la seconda che la guerra l’ha studiata sui libri di scuola. I diciottenni di Scafa, in occasione del 25 aprile – come succede, ormai, da anni, una tradizione che va consolidandosi – hanno ricevuto dall’amministrazione comunale una copia della Costituzione della Repubblica. La giornata era cominciata con la deposizione d’una corona in Piazza Matteotti, la cerimonia della consegna della copia della Legge Fondamentale si è svolta, invece, nell’ex convento delle Suore Clarisse, nella tarda mattinata.

«La Costituzione scaturita dalla Resistenza», ricorda il vicesindaco di Scafa, Fabio Di Venanzio, «costò la vita di 45.000 partigiani e di 78.000 militari americani ed inglesi. Questo fu il prezzo della nostra libertà». Il raggiungimento del diciottesimo anno d’età equivale a diventare adulti, responsabili delle proprie scelte e delle proprie azioni, perciò il presidente del consiglio comunale, Valter De Luca, si rivolge ai nuovi maggiorenni concittadini dicendo: «La Costituzione è la sintesi delle regole di convivenza della comunità, quelle che ci avvicinano alla vita politica e sociale del Paese. Partecipare e decidere non è mai un fastidio, un impiccio», ma ciò che ci permette di «costruire una vita migliore». Quindi cita Piero Calamandrei, uno dei Padri costituenti, che insegnava che l’offesa peggiore che si potesse rivolgere alla Costituzione era «l’indifferenza».

Non è un 25 aprile come un altro, perché nel cuore dell’Europa, si sta combattendo una guerra, una tragedia, l’ennesima, che, secondo la Dirigente scolastica Daniela D’Alimonte, ci impone di ricordare l’articolo 11 della nostra Carta, il più menzionato di questi tempi. «Questa disposizione», spiega la Dirigente, «non stabilisce solo che l’Italia “ripudia la guerra”, ma che “promuove e favorisce le organizzazioni internazionali” rivolte ad assicurare “la pace e la giustizia fra le nazioni”. L’Italia deve, quindi, adoperarsi affinché si giunga sempre ad una soluzione dei conflitti internazionali per via diplomatica». Ai nuovi adulti di Scafa la professoressa D’Alimonte non manca di dare un consiglio: «La nostra Costituzione è un presidio di libertà. Ma la libertà necessita anche di radicamento nel territorio. Probabilmente, un giorno andrete a lavorare o studiare all’estero, perciò vi dico: non dimenticatevi mai del luogo in cui siete cresciuti, non recidete le vostre radici, restate legati al vostro territorio. Solo così sarete davvero liberi».

Uno dei problemi da affrontare, secondo il sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, è che alcune disposizioni importanti della Legge fondamentale attendono ancora una pratica attuazione. «Si pensi solo», fa notare il primo cittadino, «all’articolo 46, che “riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”. A Scafa è stata chiusa un’azienda che operava qui da più d’un secolo perché, ancora oggi, i dipendenti non hanno alcuna parte nel processo decisionale delle imprese. Così, gli interessi della finanza prevalgono sulle esigenze dell’economia reale». Anche Giancola tratta l’articolo 11: «Sì, l’Italia “ripudia la guerra”, per i nostri Padri costituenti la forza militare non può essere impiegata per offendere, per aggredire un altro Paese, ma solo per difendere il nostro. Abbiamo il dovere di astenerci dall’attaccare un’altra nazione e quello di combattere se ad essere attaccati siamo noi».

Infine, anche il sindaco dà un consiglio ai diciottenni: «Ad un ragazzo può sembrare che la nostra Costituzione sia solo un opuscoletto, un libriccino, ma non è così. Leggete la Costituzione, riflettete sul suo contenuto, studiatela. Perché studiare aiuta a difendersi e perché quest’importante documento, a dispetto delle apparenze, incide concretamente sulla vita di ognuno di noi». La professoressa Gabriella di Giandomenico e la professoressa Nella Martino hanno letto gli scritti, sulla guerra e la libertà, di autori antichi e moderni, come Quasimodo, Hanna Arendt, George Orwell, Erich Maria Remarque, Omero, Archiloco, Bertha Von Suttner e Tucidide. La cerimonia si è conclusa mostrando un video realizzato dagli alunni della scuola dell’infanzia di Scafa, cui hanno collaborato la cantante Federica Pento e il fotografo Mino Gelsomoro. Un’iniziativa promossa dall’assessore alla scuola, Manuela Di Fiore.

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