Sul Parco-rifugio per gli amici a quattro zampe Masci ribadisce: va fatto nei terreni di Kihlgren a Spoltore
Il sindaco: "Non capita tutti i giorni di avere un finanziamento importante e non capita tutti i giorni di avere un mecenate che mette a disposizione una sua proprietà per fare un'opera pubblica"
Oggi pomeriggio l'imprenditore Daniele Kihlgren ha illustrato in Comune le ragioni che lo hanno spinto a donare un suo terreno per realizzare il ‘parco rifugio Sexantio’ a Spoltore, vale a dire un luogo per cani in attesa di adozione. Il progetto è stato realizzato insieme all’architetto Davide Pecilli, uno dei massimi esperti di etologia in Italia. Kihlgren non è nuovo a simili iniziative di stampo filantropico. Si pensi, ad esempio, al progetto dell'albergo diffuso realizzato diversi anni fa a Santo Stefano di Sessanio, ma anche al crowfunding per il Rwanda promosso nel 2017.
Ma in cosa consisterà questo 'parco rifugio'? Presto detto: “Ci verranno trasferiti - ha affermato l’architetto Pecilli - gli animali attualmente ospiti del canile di Pescara oltre a una quota aggiuntiva proveniente da altri comuni, per trasformare la struttura da mero luogo di lungodegenza a vero e proprio hub di riabilitazione e socializzazione per gli animali di affezione con il fine di incrementarne il tasso di adozione. I terreni destinati a ospitare il parco rifugio sono adiacenti alla frazione di Santa Teresa, tra via Rastelli e via Sant’Agostino. Sono previsti box singoli, doppi, quadrupli e anche spazi per l’isolamento. Il numero massimo di cani da ospitare sarà pari a 65, con 51 posti cane tra box singoli, doppi e quadrupli; 8 posti cane per area nursery e 6 posti cane per isolamento”.
È prevista una Zona 1, di circa mille metri quadrati per l’accoglienza e servizi del Rifugio, con strutture prefabbricate per l’area accoglienza dei visitatori, spazi per il personale e il pubblico, area cucina, ambulatorio veterinario, area quarantena per i nuovi ingressi e l’area nursery con possibilità di ospitare fino a due cucciolate. Poi la Zona 2 – Presidio Zooantropologico, di circa 4.500 metri quadrati, che potrà contenere stabilmente 51 cani con diversi padiglioni, compreso uno dedicato ai cani anziani e quello per gli animali più timorosi, o per quelli aggressivi che devono essere rieducati. Infine la Zona 3 – Polo Ecologico Didattico, 14mila metri quadrati che sarà anche il futuro parco urbano-giardino botanico, con area ludico-sportiva per gli animali ospiti, percorsi cino-vita per consentire al cane di fare attività psicomotoria e incontrare le famiglie.
Il terreno di Kihlgren, che verrà donato al Comune di Pescara, rispetterà criteri ben precisi: “Ho deciso di scendere in campo personalmente e di mettere a disposizione dei nostri territori un terreno di mia proprietà per dotare l’Abruzzo di una struttura all’avanguardia, che già esiste altrove - ha spiegato Kihlgren - con un’operazione straordinaria. Ho donato il terreno a Pescara perché oggettivamente era la città che aveva una migliore capacità di intercettare i fondi necessari. È evidente che, secondo il progetto predisposto, il parco rifugio non dovrà diventare il luogo della marginalità e dell’abbandono, né tantomeno un lager, ma dovrà essere un luogo vivibile e vissuto, luogo privilegiato d’incontro tra uomini e animali, dotato di verde, aree giardino, strutture belle, e soprattutto un luogo in cui rendere adottabile i cani che devono trovare una famiglia e una casa”.
All'incontro odierno hanno partecipato anche il parlamentare Guerino Testa (che ha parlato di "progetto innovativo e bellissimo, che diventerà un caso di studio"), il consigliere con delega alla sicurezza per il Comune di Montesilvano, Marco Forconi, e l'assessore alla tutela del mondo animale, Nicoletta Di Nisio. Per quest'ultima, “non possiamo farci sfuggire un'occasione simile, e infatti intendiamo andare avanti. Se il progetto si fermerà, qualcuno se ne assumerà la responsabilità”. Il sindaco Carlo Masci, che ha intercettato i fondi necessari (circa 600mila euro) per la realizzazione della struttura, ha parlato degli accordi con il Comune di Spoltore e ha fatto capire che bisogna intervenire presto perché, altrimenti, si rischia di perdere questi soldi.
Ecco le sue parole: "Non capita tutti i giorni di avere un finanziamento importante e non capita tutti i giorni di avere un mecenate che mette a disposizione una sua proprietà per fare un'opera pubblica, quindi spero che ci sia una sollevazione popolare perché anche la maggioranza del Comune di Spoltore non è proprietaria dei terreni di Spoltore, in quanto questi hanno una destinazione stabilita dal piano regolatore e, sulla base di tale destinazione, poi si realizzano le opere. Non è che qualcuno può dire: "Io non voglio che si realizzi questa cosa". Noi abbiamo cercato un accordo. Io oggi ho un progetto, con il terreno e i soldi per realizzarlo. Ho detto che metto tutto a disposizione del Comune di Spoltore. Sinceramente non so più che cosa fare".