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Cronaca

Pescara, truffa al mercato ittico: 7 arresti

Sono sette le persone arrestate nel corso dell'operazione condotta dai Carabinieri di Pescara e dalla Squadra Mobile riguardante la maxi truffa nelle aste del pesce al mercato ittico. Fra gli arrestati un dipendente comunale

ittico2Avevano ideato un sistema particolarmente complesso ed efficace per riuscire a manipolare le aste del pesce al mercato ittico di Pescara.

Grazie a delle modifiche sui dati delle aste, infatti, sono riusciti a truffare il Comune e gli stessi armatori e pescatori per un valore di oltre 100 mila euro solo per l'anno 2010.

L'indagine, ha spiegato il colonnello Galanzi nel corso della conferenza stampa, è partita a seguito delle denunce presentate dal Comune e da alcuni armatori che lamentavano alcune anomalie nelle aste, soprattutto per quanto riguarda i conteggi ed i pagamenti.

Errori che non potevano essere sempre attribuiti a calcoli errati da parte del sistema informatico, e che hanno insospettito sia le vittime che gli stessi carabinieri, che hanno avviato una serie di indagini.

A finire in manette sono stati:

Ciriaco Antonio, 62enne di Pescara, dipendente comunale considerato il capo dell'organizzazione criminale

Bonetti Angelo, 55enne commerciante

Romano Gabriele, 50enne commerciante

Troiano Stefano, 36enne commerciante

Memmo Giovanni, 50enne di Silvi commerciante

Ciroli Giancarlo, 49enne di Francavilla commerciante

Di Sante Gabriele, 58enne Silvi commerciante

Gli arrestati sono soprattutto grossisti e titolari di pescherie.

L'accusa per tutti è molto grave: associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Solo Ciriaco si trova in carcere, gli altri sono ai domiciliari. Il dipendente comunale dovrà rispondere anche di peculato e falsità ideologica, considerando che, come dichiarato dagli inquirenti, sarebbe lui il terminalista del mercato ittico che materialmente truccava i documenti ed i dati delle aste del pesce.

Manipolazioni giornaliere che colpivano tutti gli armatori e pescatori: piccole modifiche che, nel tempo, hanno portato all'ingente danno economico.

Fondamentale, ha sottolineato il Comandante della Compagnia di Pescara tenente Invidia, il sequestro, effettuato pochi giorni dopo le denunce, del materiale informatico e del pc del mercato ittico. Grazie alle analisi effettuate sui dispositivi, è stata scoperta e documentata la truffa.

L'attività illecita seguiva varie modalità: o la cancellazione di cassette di pesce pregiato con relativa sostituzione in cassette di bassa qualità, per mantenere il numero di cassette correto, o variazioni relative al peso delle singole cassette acquistate dagli acquirenti favoriti dalla truffa, con diminuzione da pochi etti ad un kg per cassetta, o infine grazie all'alterazione del software di gestione delle aste.

I truffati ricevono i compensi dovuti tramite conto corrente dalla Caripe, e quindi  difficilmente verificano attentamente se ci sono delle anomalie nei totali imponibili ricevuti. Proprio grazie ai controlli di qualche pescatore, che si era accorto del problema, si è poi sparsa la voce che ha portato agli esposti alle Autorità Giudiziarie.

La Squadra Mobile, ha riferito il vice dirigente dott. Cosentino, che ha lavorato assieme ai Carabinieri nell'indagine, ha anche utilizzato delle intercettazioni telefoniche per verificare l'esistenza del sistema fraudolento.

La truffa è andata avanti per diversi anni, e per questo i carabinieri hanno nominato un perito che stimerà il danno complessivo causato negli ultmi anni: il valore di 100 mila euro, infatti, è relativo solo all'ultimo anno.

Da sottolineare come Ciriaco fosse un personaggio molto conosciuto nel settore della marineria, di cui gli armatori e pescatori si fidavano, e che lavorava da 20 anni al mercato ittico.

Nell'inchiesta figurano anche altre persone attualmente indagate.

 

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