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VIDEO | Per le donne di violenza un reddito mensile "di libertà": il progetto di legge della Marcozzi (FI)

Il pdl inizierà l'iter in commissione martedì 24 ottobre: il sostegno economico sarà utile ad avere quell'indipendenza economica necessaria per uscire da una situazione di violenza, ma si prevedono anche patrocini gratuiti per le cause, esenzioni dalle imposte regionali e nelle scuole percorsi di educazione affettiva

Un “Reddito di libertà” per le donne vittime di violenza che sia un sussidio per ricominciare, ma anche percorsi di educazione affettiva nelle scuole con il coinvolgimento di studenti, genitori e personale docente e non, oltre a protocolli d'intesa con l'ordine degli avvocati per patrocinare gratuitamente le cause delle donne che denunciano e per le vittime anche l'esenzione dal pagamento delle imposte regionali.

Questo, in sintesi, quanto previsto dal progetto di legge presentato dalla consigliera regionale di Forza Italia Sara Marcozzi che da martedì 24 ottobre passerà al vaglio delle commissioni per arrivare poi all'approvazione in consiglio regionale. Un finanziamento iniziale di 100mila euro che spera però di incrementare negli anni a venire. Una somma, sottolinea la consigliera, sostenibile per un ente come la Regione che ha un bilancio di circa 6miliardi di euro.

“Il reddito di libertà – spiega rimarcando come questo sia spesso uno degli aspetti che rende molto difficile uscire da una storia di violenza – è un aiuto economico per rendere libere le vittime che non lo sono”. “Ogni volta che cerchiamo di contrastare la violenza sulle donne diciamo di denunciare, ma spesso lo fanno e poi si trovano in una situazione ancor più pericolosa perché devono continuare a convivere con il loro aguzzino”. Di qui la volontà di aggiungere al contributo nazionale anche quello regionale che consentirà di dare una cifra mensile alle vittime la cui condizione sia stata accertata dai Centri antivolenza, dalle Case rifugio e di accoglienza in raccolto con il Comune di residenza o con il Comune di nuovo domicilio in caso di allentamento volontario.

Un progetto di legge che però non si ferma qui. “Sono previsti anche percorsi di educazione affettiva alla non violenza, quella verso le donne e non solo, che coinvolgano le scuole e dunque genitori, studenti, ragazzi e professori per educare i giovani di oggi e gli adulti di domani”.

“Spero che possa essere un provvedimento condiviso: è un'emergenza ogni giorno ascoltiamo notizie su una donna maltrattata o uccisa – prosegue Marcozzi -: con poco possiamo fare tanto e salvare anche solo la vita di una donna valga la pena”.

Nel percorso che inizierà nelle commissioni regionali l'intenzione è anche quella di coinvolgere gli operatori dei Centri antiviolenza e dei Rifugi, sottolinea la consigliera di Forza Italia, per cui a loro sarà rivolto l'invito a essere auditi. “Hanno un ruolo fondamentale tanto è vero che io stessa in ogni occasione di approvazione di bilancio ho cercato di raddoppiare la capienza dei fondi per loro. Spero che vengano anche in commissione per aiutarci a fare approvare la legge migliore possibile e che possa aiutare il maggior numero di donne”.

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