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Martedì, 30 Aprile 2024

VIDEO | Opposizioni: "Il documento unico di programmazione è il pastrocchio di chi non ha visione e non conosce la città"

La Nuova Pescara, denunciano i consiglieri di minoranza, è poco più di una dicitura con lo slittamento che ha fatto perdere 30 milioni di euro: un "libro dei sogni" divenuto un incubo per i cittadini, così lo definiscono. Sul caro mense: "I fondi li abbiamo trovati, ora sta a loro decidere se ripristinare il contributo alle famiglie"

Un “pastrocchio” che non guarda alla Nuova Pescara, che non programma, ma che al contrario sotto alcuni aspetti fa fare enormi passi indietro alla città a discapito dei cittadini con anche alcune “chicche” che dimostrerebbero che a guidarla c'è chi non la conosce. Tra queste la previsione di acquistare i mezzi della filovia cosa in capo alla Regione o, ancora, l'istituzione del centro naturale che esiste già o, ancora, l'aver poi concesso l'area di risulta per la sede unica della Regione quando nel programma di governo si prevedeva a Pescara Ovest.

A sostenerlo i consiglieri comunali del centrosinistra parlando del dup (documento unico di programmazione), ma anche del bilancio provvisori di cui si discute e si discuterà nei prossimi giorni in consiglio comunale. Una bocciatura totale di quel “libro dei sogni” espressione coniata dal consigliere comunale Paolo Sola (M5s) divenuto per gli esponenti del Pd, delle liste civiche, di Azione e del Movimento, un incubo per i cittadini.

Costantini (Azione): "Con lo slittamento della Nuova Pescara persi 30 milioni di euro: non è vero che le risorse non ci sono, i ritardi ce le hanno fatte perdere"

A fare il punto il consigliere comunale di Azione Carlo Costantini per il quale se risorse si dice non ce ne siano la responsabilità è proprio dell'attuale giunta che scegliendo lo slittamento della Nuova Pescara al 2027 in accordo con gli altri Comuni coinvolti, Montesilvano e Spoltore, avrebbe fatto perdere milioni di euro di risorse.

“Il sindaco ha fatto una scelta che forse hanno sistemato le logiche politiche e clientelari all'interno della sua coalizione, ma ha fatto anche la scelta che ha provato il Comune di 30 milioni di euro dato che per dieci anni ne sono previsti 10milioni l'anno, ma solo dal momento in cui la fondiamo. Questo vuol dire che spostando al 2027 30 milioni, oggi, li abbiamo persi. Per questo – aggiunge – non possiamo accettare la tesi che i fondi non ci sarebbero. Ci sono, ma hanno rallentato le scelte privando la comunità di risorse che sarebbero state utilissime”.

Un libro dei sogni che dunque tale non sarebbe. "Mi auguro che si sveglino e che possano recuperare consapevolezza che la loro immaginazione ha partorito esclusivamente annunci. Io sono contrario al fatto che la politica sia prigioniera del presente perché si interessa di quello che deve comunicare domani. Io penso - conclude Costantini - che la politica debba guardare al futuro, sviluppare progetti e programmi, raggiungere gli obiettivi e reperire risorse. La conferenza stampa ha senso nell'ambito di una programmazione che porti verso la meta. Gli annunci da soli diventano pezzi di carta abbandonati a se stessi non servono a nulla".

Le opposizioni in aula con oltre mille emendamenti: critiche su tutta la linea, ma anche proposte 

Oltre mille gli emendamenti che tra dup e bilancio porteranno in aula compreso quello per il ripristino del contributo per le mense per far scendere il costo che avrà da gennaio e che è stato oggetti di molte contestazioni e di due consigli comunali straordinari nonostante l'aggiunta di una fascia Isee fino a 22mila euro ritenuta comunque insufficiente da genitori e opposizioni. Che i fondi sono stati reperiti lo annuncia il capogruppo comunale del Pd Piero Giampietro spiegando che le stesse sarebbero recuperabili togliendole da capitoli di bilancio dove troppe ne sarebbero stanziate senza necessità

“Non è giusto che il costo delle mense venga scaricato sulle famiglie – afferma quindi Costantini –. Trovo incredibile che per elevare i servizi della mensa, cosa su cui siamo tutti d'accordo, poi si tenti di scaricare i maggiori costi sui cittadini. Se fa un appalto i soldi ce li metti non è che poi bussi a casa delle mamme che ora sono in difficoltà perché non sanno se valga la pena continuare a lavorare se la mensa costa per ogni figlio e per ogni pasto 6,25 euro. Ho visto situazioni drammatiche che stanno ponendo Pescara in una arretratezza incredibile”.

Anche su Le Naiadi si è tornati a chiedere la gestione del Comune, emendamento bocciato in aula, ma è in tutti i settori che le opposizioni lamentano carenze e avanzano le loro proposte.

La consigliera comunale del Pd Stefania Catalano punta il dito proprio su cultura e sociale rimarcando che se nei documenti si parla del festival internazionale Liberty come festival internazionale “i Premi internazionali Flaiano che internazionali lo sono davvero, non vengono neanche citati. Non c'è nessun fondo per le scuole innovative come previsto dal pnrr; le politiche sociali per gli anziani si limitano al solito corso per l'informatizzazione digitale e non c'è nulla per la domotizzazione degli ambenti per consentire loro l'accessibilità nonostante i fondi siano disponibili”.

Particolarmente grave prevedere, fa sapere, che i due nuovi asili nido in fase di costruzione e che pure sono stati oggetto di scontri (via della Fornace Bizzarri e via Santina Campana) potrebbero essere dati in gestione a società esterne così come il fatto che non vi sarebbero risorse stanziate per il Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche) per un settore, quello delle politiche sociali “che si regge solo enti del terzo settore e del volontariato che portano la loro forza con progetti finanziati a livello nazionale e con il pnrr”. Niente dunque anche sul turismo con un punto informativo che ancora non c'è se non quell'Ubran Box “consegnato all'università”, rimarca.

Settori su cui punta il dito anche la consigliera comunale Marinella Sclocco (Sclocco sindaco) che parla di un documento “senza nessuna visione del futuro”, senza stanziamenti per le politiche giovanili con un'amministrazione che “quattro anni fa ha chiuso lo Spaz, unico centro aggregativo, senza aprire un altro” e che non avrebbe mantenuto la promessa dell'apertura di un centro diurno per le demenze per le quali alla fine “ha aperto solo uno sportello” così come nessun centro per l'infanzia sarebbe stato realizzato dopo l'unico presente, ha denunciato ancora, in periferia.

Tutti temi oggetto di emendamenti con cui se ne chiede l'attivazione. Stessa cosa per la cultura con proposte con cui si chiede, ha aggiunto, di mettere più fondi per il Fla e per i Premi internazionali Flaiano. Inutile dire che pesanti sono state le critiche, da parte di tutti, sulla gestione del verde: capitolo anche questo per cui hanno chiesto di stanziare più risorse per la manutenzione.

Bocciatura totale anche di Sola che oltre che sul verde e la vicenda de Le Naiadi, ha rimarcato i problemi alla sicurezza che nonostante le promesse non sarebbero stati affatto risolti, ma anche la questione benessere animale tornando a denunciare le scelte fatte sul canile di via Raiale, ormai quasi svuotato e che chiuderà, che lascerà tra l'altro la città senza una struttura di riferimento. Una scelta, ha chiosato “che lascia la città più povera rispetto a quella trovata da questa amministrazione”.

Delle “chicche” ha parlato in particolare la capogruppo M5s Erika Alessandrini che ha parlato di una maggioranza “che non sa nemmeno chi fa le cose” riferendo di un dup in cui si dice che “il Comune realizzerà il tracciato della filovia sulla strada parco e acquisterà i mezzi Brt che è invece una cosa che riguarda la regione”. Chicca simile, aggiunge, anche riguardo lo stadio Rampigna oggi oggetto di scavi, che sarebbe invece indicato “come tra quelli funzionanti con una capienza di 700 spettatori”.

Insomma dalle opposizioni una critica totale al bilancio provvisorio e a quel dup che dovrebbe essere “il documento strategico per eccellenza”, rimarca Costantini e che invece non avrebbe, sostengono le opposizioni, alcuna prospettiva se non quella di togliere e non dare nulla alla città.

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