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Zeman tuona contro il calcio malato: "Calciopoli non ha cambiato nulla"

Il tecnico del Pescara, Zdenek Zeman, in un intervista rilasciata al settimanale L'Espresso, ha parlato a 360° del calcio. Moggi, Calciopoli, Pescara, Totti e Mourinho i temi affrontati dal boemo

Il tecnico del Pescara Zdenek Zeman - intervista in esclusiva dal settimanale L'Espresso - ha sparato a zero sul mondo del calcio. Il boemo, dopo l'ingiusta sconfitta patita dai suoi in quel di Modena, si è lasciato andare parlando un pò di tutto: da Calciopoli al nemico Moggi, da Pescara alle offerte ricevute da Real e Barça. 

"Il Mister più arrabbiato di tutti", così l'ha definito L'Espresso, vede un futuro nero per il calcio italiano: "Il calcio italiano non sembra essere ancora uscito dalle farmacie, nulla è cambiato dopo Calciopoli. Ha perso le sue radici, non ride, non stupisce, tiene lontana l'emozione - ha detto il tecnico biancazzurro.

 CALCIOPOLI e MOGGI: "Non si è verificata nessuna rivoluzione. Quelli che hanno sbagliato sono rimasti, salvo rarissime eccezioni, al loro posto. Il sistema è malato. C'è da cambiare, rivoltare e innovare abbandonando il passato che inquina il presente. Però sono felice che la gente mi voglia bene. Mi fermano per strada. Si vede che qualcosa di utile, alla fine, ho seminato. Moggi dice che dovrei stare zitto perchè non ho vinti nulla? Quel qualcuno non ha spiegato che metodi ha usato per vincere. Non sono vittorie quelle, rappresentano altro".

PESCARA, REAL E BARCA: "Oggi sono a Pescara e penso di restarci anche domani. Non ho più ambizioni, le soddisfazioni che potevo ottenere le ho già ottenute tutte. Ho avuto offerte da Real Madrid e Barcellona e ho declinato l'invito perché avevo preso un impegno e dato la mia parola. Rimpianti? Neanche l'ombra. Per me è come esserci stato".

La chiusura del boemo è riservata al tecnico del Real Madrid Mourinho e a Francesco Totti, suo pupillo ai tempi della Roma: "Mourinho è tra i migliori nel vendere il proprio prodotto. Gli manca qualche rudimento sul campo, ma può ancora impararlo. Totti non è mai un problema. È una risorsa. Può succedere di rimanere fuori ma anche di interrogarsi su quante altre volte accadrà. Il calcio devono recitarlo quelli in grado di stare sul palco. E Totti è ancora un grandissimo attore. Se poi deve stare fuori per logiche economiche, mi arrendo. Esulano dallo sport, non mi riguardano".

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