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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Il Pescara non sbaglia: batte 3 a 1 la Virtus Verona e vola ai quarti di finale

Davanti ai quasi diecimila spettatori dell'Adriatico la squadra di Zeman soffre nei primi 45' e poi esce alla distanza. Delle Monache devastante, doppietta per Kraja

Missione compiuta, nonostante la sofferenza iniziale. Il Pescara vola ai quarti di finale dei play-off di serie C: eliminata la Virtus Verona dopo un primo tempo di equilibrio e qualche brivido di troppo. La pratica Virtus Verona si chiude all’inizio del secondo tempo: 3 a 1 grazie ai due gol di Kraja, ma la squadra veneta è stata in partita, e anche alla grande, fino all’intervallo. Sfilata di ex e volti noti del calcio italiano in tribuna: i direttori sportivi Pavone, Faggiano, Giannitti, Evangelisti, i tecnici Di Francesco, D’Aversa, Iervese, Romano, Stellone, Fontana, Cangelosi, Tomei, Lambertini, Tisci e Cau. Prima del fischio d’inizio, tutti in piedi per un lungo applauso durante il minuto di raccoglimento dedicato alle vittime dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. Poi la curva, stracolma, rumorosa, affamata, che canta a squarciagola “Gente di mare”.

La squadra di Zeman sente l’elettricità che scorre nell’aria ed entra in campo spingendo a mille. Pochi secondi e Delle Monache ha già la palla del ko: il talentino 18enne esagera con l’egoismo e ignora Merola ben piazzato in area, facendo tutto da solo e calciando alto. Fresco cambia atteggiamento tattico rispetto all’andata puntando sulla difesa a tre e maggiore copertura delle corsie esterne. Davanti c’è lo spilungone norvegese Kristoffersen per sfruttare cross e palle alte, con l’imprevedibile Casarotto a supporto pronto a raccogliere le sue spizzate.

All’8’ Rafia è poesia pura quando vede il corridoio in area per Delle Monache: diagonale improvviso e affilato, provvidenziale deviazione di Daffara. Ma il Pescara non è concreto, mentre la Virtus è spietata. Appena riesce a rifiatare, si ripiazza in campo con ordine e mette in pratica una giocata preparata in ogni dettaglio. Casarotto salta Cancellotti da sinistra e vede Kristoffersen appostato come un falco sul secondo palo: l’ex Salernitana da due passi deve solo spingerla in porta. Adriatico paralizzato dalla paura. Ma la “follia” del calcio zemaniano è tutta qui: bastano solo tre minuti ed ecco il pari. Palla di Palmiero sul secondo palo, sponda di Lescano per l’inserimento di Brosco, che schiaccia nell’angolino la palla dell’1 a 1 che riaccende l’entusiasmo dei tifosi. Le squadre gettano la maschera e se la giocano senza calcoli. Rafia piega i polsi di Giacomel e sulla ripartenza Casarotto a mille all’ora brucia Brosco (che lo tocca, rischiando) e offre al centravanti norvegese la palla del nuovo sorpasso, ma questa volta l’ariete della Virtus fallisce a porta vuota il 2-1. La conferma che la squadra di Fresco alla qualificazione ci crede eccome. Sul versante destro del Pescara, con Merola che rientra poco e Rafia che incanta negli ultimi metri ma fatica a supportare la fase difensiva, il solo Cancellotti vive un incubo contro l’atomico Casarotto. Dall’altra parte è Delle Monache la variante impazzita: l’esterno al 40’ salta due uomini e sbuca davanti a Giacomel, che riesce ad opporsi ed evitare il vantaggio biancazzurro.

Nel secondo tempo, il Pescara potrebbe ipotecare la qualificazione dopo 4’, ma Merola spara altissimo. E’ il preludio al vantaggio, che nasce da un’invenzione di Delle Monache per Kraja: il centrocampista italoalbanese prende la mira e la piazza sul primo palo, lasciando sul posto Giacomel. Ora la Virtus sembra svuotata e in affanno. Delle Monache diventa imprendibile e ai biancazzurri riesce tutto. Al 9’ da una punizione dal limite di Palmiero ribattuta dalla difesa veronese scaturisce un altro destro chirurgico di Kraja, che segna la prima doppietta della stagione e fa impazzire i compagni, la panchina e i diecimila dell’Adriatico. La mezzala di proprietà dell’Atalanta, stremata, qualche minuto dopo si prende la standing ovation dello stadio per lasciare il posto ad Aloi. La Virtus sembra accusare il colpo e i padroni di casa gestiscono senza affanni, tentando nel finale il colpo di teatro con il duo Delle Monache-Lescano e la semirovesciata dell’italoargentino che esce di pochissimo a lato. Poi è solo conto alla rovescia verso la festa finale dei giocatori sotto la curva.

PESCARA-VIRTUS VERONA 3-1: il tabellino

MARCATORI Kristoffersen (VV) al 15’, Brosco (P) al 18’ p.t.; al 5’ e al 9’ Kraja (P) s.t.

PESCARA (4-3-3) Plizzari 6; Cancellotti 6, Brosco 6 (dal 1’ s.t. Pellacani 6), Mesik 6, Milani 6 (dal 36’ s.t. Crescenzi s.v.); Rafia 6,5 (dal 29’ s.t. Mora s.v.), Palmiero 6,5, Kraja 8 (dal 17’ s.t. Aloi 6); Merola 6, Lescano 6,5, Delle Monache 7,5 (dal 36’ s.t. Kolaj s.v.). (Sommariva, D’Aniello, Gyabuaa, Vergani, Boben, Desogus, Cuppone, Ingrosso, Gozzi, Germinario). All. Zeman 7

VIRTUS VERONA (3-4-1-2) Giacomel 5,5; Daffara 5,5, Cella 5,5, Faedo 5,5; Mazzolo 6 (dal 12’ s.t. Halfredsson 6,5), Talarico 6 (dal 29’ s.t. Gomez s.v.), Lonardi 6,5, Ruggero 6 (dal 21’ s.t. Zarpellon s.v.); Nalini 5,5 (dal 1’ s.t. Danti 5,5); Kristoffersen 6 (dal 1’ s.t. Fabbro 5,5), Casarotto 7. (Sibi, Freddi, Begheldo, Amadio, Santi, Cellai, Turra, Priore, Munaretti). All. Fresco 6

ARBITRO Collu di Cagliari 6.

NOTE paganti 9.295, incasso 110.618 euro. Ammoniti Brosco, Daffara, Ruggero, Palmiero, Lescano, Cella, Kolaj, . Angoli 4-4. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t.

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