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Pescara-Cittadella: le pagelle dei biancazzurri

La squadra oggi ha palesato limiti strutturali evidenti. Di certo non ci sono elementi in grado di ben interpretare il calcio pimpante e veloce del boemo. Si è notata una certa similitudine con la Nazionale vista all'opera contro la Macedonia: poche idee e tanta confusione

PIGLIACELLI: Con la difesa alta è costretto spesso a uscire fuori dall'area di rigore. Ogni volta che lo fa, ci mette l'ansia. Frenesia arrembante che trasmette a tutta la squadra. Un atteggiamento che dimostra una certa insicurezza e, visto il delicato ruolo che ricopre, non è assolutamente giustificabile. Nessuna colpa imputabile sui due gol presi. VOTO 5,5

ZAMPANO: L'impressione è che non sa che fare ogni qual volta partecipa all'azione. È anche vero che quando ha la palla al piede e alza la testa non trova nessuno che lo affianca o che si propone, ma questo non lo salva da un'insufficienza che non ammette scuse. Resta in campo per gli interi novanta minuti, nonostante i tre cambi a disposizione di Zeman. Ognuno vede il calcio a modo suo. VOTO 5

FORNASIER: Primo tempo da buttare, ripresa decisamente migliore. Va detto che gli avanti del Cittadella non sono certi dei fenomeni in fase di penetrazione e il loro gioco ostruzionistico messo in atto dopo il doppio vantaggio gli ha permesso di poter respirare un tantino di più. Al suo fianco ha un compagno di reparto che lo protegge dagli urti durante qualche sbandata di troppo. VOTO 5,5

BOVO: Il migliore dei suoi. Non perde quasi mai la posizione, chiude gli spazi e tampona quando serve. Mantiene una calma olimpica anche quando il tempo scorre inesorabile e c'è necessità di accelerare istintivamente. Non a caso è l'unico ad avere un passato importante in serie A e, non avendo più l'acne sul viso, ha quel bagaglio di esperienza che si rivela fondamentale. Inoltre, fisicamente è integro. VOTO 6,5

MAZZOTTA: Qualche buon traversone e nulla più,  ma gli va riconosciuto il merito di essersi procurato il rigore. Il problema è che quando scatta in avanti ritarda la fase di recupero in appoggio alla difesa. Non ha le caratteristiche per questo ruolo ma ha la fortuna di non avere in organico nessun compagno meglio di lui. Questo offre il convento. Così è se vi piace. VOTO 5.

PESCARA-CITTADELLA 1-2: CRONACA E TABELLINO

CRESCENZI (dal 71'): Forza fresca gettata nella mischia, non fa un granché per mettersi in evidenza. A volte titolare, a volte panchinaro "di lusso". È la prova che questa formazione non è né carne né pesce e Zeman sta per esaurire tutti gli esperimenti. Cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. Sostituirli con dei trattori, forse, servirebbe a dare maggiore forza e potenza ad una squadra che non è predisposta a proporre quel tipo di calcio che il mister sa insegnare. VOTO 5,5

COULIBALY: Croce e delizia, divide la tifoseria e la critica. Provando ad essere obbiettivi, il giudizio su di lui deve avere un distinguo legato alle due fasi di gioco. Quando si costruisce, lascia sempre dei buchi nella tela avvolgente sbagliando appoggi in maniera grossolana. Rimedia agli errori andando a recuperare un'infinità di palloni e si sacrifica notevolmente. Questo è comunque il campionato italiano di serie B dove, di regola, giocano calciatori di un certo livello. VOTO 5,5

KANOUTÉ: Sarà per il suo stile non proprio alla Gianni Rivera, fatto di movimenti scoordinati e impropri, che non eccelle in fantasia e tecnica di base. Come tutti i giocatori di origine africana, è uno di sostanza che va educato e disciplinato. Il problema di fondo è che non c'è più tempo per le lezioni individuali, visto che ogni settimana si scende in campo per fare punti. Ci si interroga sul perchè lui e qualche altro debbano giocare per forza. VOTO 5,5

BRUGMAN: Lontano parente del giocatore che siamo abituati a conoscere. Sta attraversando una fase di preoccupante involuzione. Non ha a sostegno degli elementi in grado di dare qualità al centrocampo e da solo non riesce a fare ciò che naturalmente si fa in tre. Sappiamo però quanto vale e consideriamo questa partita come un brutto incidente di percorso. L'importante è rimettersi in carreggiata. VOTO 5,5

DEL SOLE: La stampa specializzata (in cosa, non si sa) lo aveva presentato come un astro nascente. Probabilmente lo è, altrimenti la Juve non lo avrebbe preso così rapidamente. Anche in questa rubrica è capitato di leggere note positive su di lui, ma da quando sono arrivate le sirene della vecchia signora ammaliatrice, si è smarrito e non fa nulla per rimettersi in riga. Forse gli farebbe bene stare qualche settimana dietro la lavagna. VOTO 5

ALL'ADRIATICO LA PETIZIONE "GIUSTIZIA PER JENNIFER"

CAPPELLUZZO (dal 71'): È un'alternativa, niente di più.  Lo spezzone ridotto di partita non permette di dare un giudizio completo e definitivo. Possiamo limitarci ad una prova senza acuti in un momento della gara dove nessuno sapeva come cavare un ragno dal buco. La sua prestanza fisica non è bastata a scardinare la barriera difensiva del Cittadella. Lo rimandiamo a novembre, quando i campi cominceranno ad essere pesanti. VOTO 5

PETTINARI: Forte dei gol realizzati ad inizio stagione, continua a vivere di luce riflessa, anche se ormai si va appannando sempre più. Nessun squillo di tromba da parte di colui che dovrebbe suonare la carica. Una prestazione deludente che fa il paio con quella di Carpi. Sostituito anche stavolta, con un minutaggio inferiore. Chiaro segnale di sfiducia da parte dell'allenatore. Continuando così è a rischio anche il posto da titolare. VOTO 5

GANZ (dal 64'): Tutto qui ? Nulla finora che possa giustificare il suo ingaggio. Gioca spalle alla porta e non ha il fiuto del gol. Un elemento del suo calibro (così ce lo hanno presentato) ha il sacrosanto dovere di osare di più. Certo, se non ti arrivano palloni giocabili, diventa difficile per tutti, ma dipende anche da lui farsi spazio e liberarsi delle marcature. Così non va. VOTO 5

BENALI: Ancora lontano dalla forma migliore, si sta comunque pian piano ritrovando. Realizza su rigore il punto della speranzosa rimonta e si divora la rete che poteva concretizzarla. Ma almeno gioca, si impegna, da del tu al pallone finendo però per perdersi quando si intestardisce troppo prima di indovinare il passaggio vincente. Non ci sentiamo di bocciarlo, ma è una valutazione molto striminzita. VOTO 6

ZEMAN: La sua preoccupazione dopo la partita è legata alle previsioni meteorologiche per sapere se il giorno dopo potrà o meno giocare a golf. Tra una sigaretta e l'altra avrà ancora modo di riflettere sulla sua scelta di restare a Pescara a queste condizioni. Il materiale umano a disposizione è questo, inutile girarci attorno. È come quel fantino bravo che, a briglie sciolte, vorrebbe vincere il Palio in sella ad un mulo. La sua colpa è nell'assecondare troppo la politica aziendale della società. VOTO 5

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