rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Verratti rivuole l'azzurro: "Giocare per l'Italia è qualcosa che non posso spiegare a parole"

Il Gufetto di Manoppello è tornato a parlare a distanza di pochi giorni dal suo compleanno numero 31 e per la prima volta dopo il trasferimento in Qatar

Marco Verratti ha spento il 5 novembre 31 candeline ma, nonostante abbia deciso di proseguire la sua carriera in Qatar, accarezza l'idea di tornare in Nazionale. Nella gestione Spalletti non è mai stato convocato finora, ma non è detto che nei prossimi impegni non venga precettto anche lui. D'altro canto, nonostante giochi ormai in un campionato di seconda-terza fascia, il suo enorme talento ha pochi eguali (per non dire nessuno) tra i calciatori italiani. Ed il Gufetto di Manoppello ha parlato del suo rapporto con la Nazionale in una lunga intervista per il canale qatariota Alkass TV Sports. Il centrocampista abruzzese parlato degli anni un azzurro e dei suoi idoli: ha definito Gianluigi Buffon come il miglior giocatore italiano di sempre, Pirlo il suo idolo da bambino e Ancelotti il suo miglior tecnico al Paris Saint-Germain

Sul livello della Nazionale Italiana: "Ci sono stati alti e bassi con la nazionale italiana, ma giocare il mio primo mondiale con l'Italia nel 2014 in Brasile è stato magico. Ero giovane e giocavo accanto a grandi giocatori come Pirlo, Chiellini, Marchisio, De Rossi, Balotelli, Cassano. È stato uno dei miei più grandi risultati, davvero sensazionale. Dopodiché non siamo riusciti a qualificarci per Russia nel 2018 ma poi abbiamo vinto l'Euro per la prima volta in 50 anni e quella finale è stata eccezionale sotto tutti i punti di vista. Giocare per l'Italia è qualcosa di speciale per me perché vedi tutto il Paese tifare per te, la mia famiglia, i miei figli, mia mamma è qualcosa che non posso spiegare a parole. Vincere l'Europeo è stato un risultato straordinario per me e per il mio Paese e nessuno potrà rubarcelo nonostante non siamo riusciti a qualificarci per due Mondiali di fila".

Il suo ricordo più bello: "Il ricordo più bello è stata la finale di Wembley. Era elettrizzante, stavamo giocando davanti a 90mila tifosi inglesi, e quando è stato suonato l'inno italiano sapevo per certo in quel momento che avremmo vinto la finale perché guardavo gli occhi dei miei colleghi seduti in panchina e in quel momento sapevamo che eravamo in 22 giocatori contro i 90mila tifosi presenti allo stadio. Eravamo concentrati, sapevamo che non avrebbero potuto segnare contro di noi, giocavamo un calcio molto difensivo e sapevamo come farlo, eravamo molto forti mentalmente e fisicamente e abbiamo dimostrato un ottimo calcio".

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verratti rivuole l'azzurro: "Giocare per l'Italia è qualcosa che non posso spiegare a parole"

IlPescara è in caricamento