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Esonero di Zeman, parla Sebastiani: "E' stata una scelta dolorosa"

Il presidente è intervenuto su RMC Sport: "Dopo la sconfitta con il Cittadella il mister non è tornato a Pescara per una riunione concordata ma è andato a Roma: per rispetto dei giocatori presenti all'incontro l'abbiamo dovuto mandare via"

"E' stata una separazione dolorosa e non voluta. Dispiace, perche' altrimenti sarebbe rimasto con noi: per me e' un fallimento del progetto".

In diretta su RMC Sport, nella trasmissione pomeridiana 'Maracana'', Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, ha spiegato i motivi dell'esonero di Zdenek Zeman, ripartendo dalla sconfitta con il Cittadella.

"Contro il Cittadella abbiamo giocato bene, purtroppo gli episodi non hanno girato a nostro favore - continua - Il mister non e' tornato a Pescara per una riunione concordata ma e' andato a Roma: per rispetto dei giocatori presenti all'incontro l'abbiamo dovuto esonerare".

"Non ci sono più Immobile, Insigne e Verratti"

Inevitabile un paragone con il primo Pescara del boemo, quello che stravinse il campionato di Serie B nella stagione 2011/2012: "Quando in estate e' tornato Zeman, tutti avevano in mente la squadra di 6 anni fa, ma la rosa di adesso e' totalmente diversa: non ci sono gli Immobile, gli Insigne e i Verratti. Il Pescara, comunque, in questi anni ha dimostrato di non essere una societa' mangia allenatori". Poi Sebastiani ammette:

"Sono deluso, ho sempre creduto in lui, anche nei momenti difficili non e' mai stato messo in discussione. Le ferite sono altre. Ho fiducia nei miei collaboratori, se me lo riproponessero lo rifarei perche' mi fido di loro. Ma la mia scelta personale sarebbe stata diversa". 

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