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Venerdì, 29 Marzo 2024
Calcio a 5

Acqua e Sapone, Avellino racconta: “Ecco le mie giornate in quarantena”

Il giocatore della società pescarese sta trascorrendo l’isolamento nel suo appartamento di Città Sant’Angelo. Ecco l'intervista al 31enne difensore argentino, che ha organizzato le proprie giornate in modo molto preciso

Acqua e Sapone, Luciano Avellino racconta le sue giornate in quarantena. Il giocatore della società pescarese sta infatti trascorrendo l’isolamento nel suo appartamento di Città Sant’Angelo:

“Le giornate in casa le passo in modo molto tranquillo, sono uno a cui piace stare a casa e anche prima di questa quarantena, tranne che per allenarmi o per fare qualche passeggiata, ci passavo tanto tempo dentro, per questo non soffro tanto questa situazione. La mia compagna? Per stare con Giulia dovrò attendere ancora un po’: è tornata da Londra, dove lavora, e ora sta facendo la quarantena nel suo domicilio di residenza, quindi fino alla settimana prossima non potrà spostarsi”.

Il 31enne difensore argentino ha organizzato le proprie giornate in modo molto preciso:

“Mi sveglio presto, al massimo per le 9, mi preparo la colazione e la faccio con Giulia in videochiamata. Lei lavora da casa, quindi si può fare. Finita la colazione, sistemo un po’ tutto in casa e approfitto per leggere qualche libro che in passato avevo abbandonato. Sto terminando “Padre ricco padre povero” di Robert Kiyosaki”.

Arriva poi il momento clou della giornata:

“Alle 12.30 preparo il pranzo: in questi venti giorni casalinghi devo dire che la mia arte culinaria sta migliorando tanto, e questa è una delle note positive della quarantena. Le mie specialità? Pasta al sugo, grazie alle passate fatte in casa della signora Mariangela, la madre del nostro ad Tony Colatriano, e pesce o pollo al forno con verdure e patate. Dopo aver lavato i piatti, approfitto per parlare con i miei parenti argentini: mia madre, mio fratello o le mie sorelle, anche loro in quarantena. Con loro durante l’anno, tra un impegno e l’altro, magari è difficile comunicare, invece in questo periodo ci incontriamo più spesso, e questa è un’altra nota positiva per me. Nella mia città, Rosario, sono già 8 giorni che sono iniziate le misure restrittive, come in tutta l’Argentina. Ci sono meno contagi rispetto all’Italia, ma hanno bloccato tutto in modo tempestivo per evitare un aumento dei contagiati, sapendo che gli ospedali sudamericani non hanno gli standard di quelli europei. Stanno gestendo bene la situazione”.

Poi si torna a indossare l’abbigliamento sportivo:

“Nel pomeriggio mi alleno con il programma del professor Aiello, che ogni settimana ci manda un degli esercizi. Bellarte ogni tanto mi fa delle videochiamate per disturbami, poi faccio merenda e la sera mi preparo la cena. Con calma, ceno insieme a Giulia e mia suocera Fabiola, sempre per videochiamata. Dopo cena guardo un po’ la tv o gioco a carte con amici argentini, sempre tramite il cellulare”. 

Anche Avellino segue con attenzione le regole ed esce soltanto per necessità inderogabili:

“Una volta a settimana vado a fare la spesa, più che altro per la frutta e la verdura. Cerco di uscire il meno possibile per rispettare le regole. E’ un momento strano per tutti a causa di questa pandemia, ma dobbiamo restare positivi e augurarci che tutto questo si possa risolvere il prima possibile”.

Se finisse nel giro di qualche settimana, Avellino tornerebbe volentieri a giocare:

“Certo. Mi mancano lo spogliatoio, il gruppo e le cose più semplici, come prendermi il caffè con il nostro magazziniere Angelo prima dell’allenamento. E poi le partite, la competizione… spero tornino presto quelle sensazioni”.

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